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Il 25 aprile Forza Nuova e no-vax in strada per ribellarsi al lockdown: oltre 18mila adesioni su Telegram

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L’emergenza Coronavirus non ferma le provocazioni della destra, anzi, le acuisce. Anche quest’anno ci ha pensato Ignazio La Russa a dare il via al dibattito con l’avvicinarsi della festa della Liberazione. Ignazio La Russa, ex ministro di Silvio Berlusoni e oggi esponente di Fratelli d’Italia, propone che il 25 aprile sia utilizzato per ricordare “i caduti di tutte le guerre, senza esclusione alcuna, oltre che le vittime della pandemia”.

“Da quest’anno – sostiene – il 25 aprile diventi, anziché divisivo, giornata di concordia nazionale nella quale ricordare i caduti di tutte le guerre, senza esclusione alcuna. E in questa data si accomuni anche il ricordo di tutte le vittime del Covid-19 che speriamo cessino proprio in aprile. Sarebbe – continua l’esponente di Fdi – il modo migliore per ripartire in una Italia finalmente capace, dopo 75 anni da quel lontano 1945, di privilegiare ciò che ci unisce e che ci rende tutti orgogliosi di essere italiani”. Per questo, suggerisce, “nel ricordo dei caduti, chi vorrà, sabato potrà listare a lutto un tricolore e cantare la Canzone del Piave”. Che, nei desideri dell’ex ministro della Difesa, andrebbe a sostituire Bella Ciao, l’inno della Resistenza italiana.

Ma le provocazioni per il 25 aprile non si limitano alla proposta di La Russa. Quello che preoccupa è la pesca a strascico che il segretario di Forza Nuova, Roberto Fiore, ha iniziato su Twitter: un appello per raccogliere adesioni e scendere in piazza in piena fase di lockdown. “Un appello di libertà dall’Italia profonda! Oltre la destra e la sinistra, rompiamo la gabbia di una quarantena intollerabile. Fase 2 o 3 non fa differenza, è l’ora del risveglio: ci saremo, con il Tricolore!”, scrive sul social. Un appello dichiarato a violare il blocco imposto dal governo.

“Siamo”, si legge nella nota pubblicata sull’app di messaggistica a corredo dell’evento, “quella parte d’Italia che non si arrende, quella parte della popolazione che non è più succube di mainstream e continue violenze psicologiche, quella parte di popolazione che vuole chiarezza e verità da parte di veri esperti e non dai soliti noti virologi di poco conto e task force inadeguate. Prepariamoci senza violenza, scendiamo in strada con cartelloni e manifesti, con fischietti e megafoni, con le auto e clacson, senza nessun simbolo politico. Uniamoci sotto il nostro tricolore per amore nostro e del nostro paese, tutti uniti italiani e stranieri come un unico popolo, un popolo sovrano!”.

E nel frattempo sono numerosi i gruppi che fioriscono su Telegram (un servizio di messaggistica sempre più al centro di polemiche) a sostegno dell’iniziativa. Fioccano anche le adesioni, che solo sul gruppo ufficiale hanno superato quota 18mila.

Un breve viaggio all’interno di questi gruppi svela come non ci sia solo il desiderio di scendere in piazza il 25 aprile, ma anche quello di ribellarsi al lockdown e in qualche modo “destituire” gli attuali rappresentanti del governo. In particolare si leggono messaggi come “ribelliamoci non siamo schiavi”, “italiani svegliamoci”, “non hanno bloccato gli sbarchi ci stanno prendendo per il culo”.

Sempre su uno di questi gruppi, denominato “25 aprile tutti in piazza”, circola un audio diffuso dall’amministratore che noi di TPI abbiamo ascoltato. “La gente si è rotta di ca**o, sono pronti tutti per uscire, non abbiamo paura ma ci sono tante forze dell’ordine che si stanno appoggiando al popolo. I media hanno diffuso la notizia dei vaccini alle forze dell’ordine e ai carabinieri a partire da settembre, e loro non vogliono. Siamo tutti pronti a ribellarci non solo alla pandemia, ma anche al sistema di vaccinazioni, ai controlli con il termometro di tutte le persone, vogliono mantenere lo stato di paura. È stata annunciata una presunta pandemia, la gente se ne è accorta. Questa cosa deve finire, devono finire questi personaggi che tra poco saranno tutti arrestati grazie alle forze dell’ordine”.

Insomma, oltre all’estrema destra, anche i no-vax alimentano il desiderio di fare “la rivoluzione”: “Le forze dell’ordine non vogliono vaccinare i loro figli”, prosegue l’audio, “anche a loro non sta più bene la situazione. La gente deve uscire dalle case, intasare tutte le strade con le auto, bisogna divulgare prima che stacchino il web. Non possono arrestare tutte le migliaia di persone che si stanno muovendo. E’ rimasto da imporre il nostro no al governo fatto dai personaggi che si vedono in tv. Speriamo arrivino persone sane. Non più libertà grazie a questo ‘coca-cola virus’. C’è mezza Italia pronta: Verona, Modena, Torino, Genova, la Calabria, la Sicilia. Divulga anche a Padova”, prosegue l’audio.

Va infine segnalato, che il segretario di Forza Nuova, Roberto Fiore, nei giorni scorsi aveva anche preso le difese di chi, a Saviano, era sceso in strada per il funerale del sindaco. “Solidarietà ai cittadini della cittadina di #Saviano, puniti per aver partecipato ai funerali del loro sindaco. #DeLuca, in piena sindrome maoista, mette in quarantena tutta la città. A quando gli ospedali psichiatrici?”, ha scritto su Twitter.

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