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Incendio nel ghetto a Foggia, Salvini: “Eliminare grandi insediamenti di stranieri”

Immagine di copertina
Il ministro dell'Interno Matteo Salvini (Credits: ANSA/FRANCESCO MILITELLO MIRTO)

A poche ore dalla notizia di un incendio nel ghetto di Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia, che ha visto la morte di un migrante gambiano di 26 anni, arrivano le parole del ministro dell’Interno Matteo Salvini.

“La tragedia – ha affermato il segretario della Lega – conferma che i grandi insediamenti di stranieri, legali e abusivi, che abbiamo ereditato dalla sinistra erano e sono un problema”.

“Abbiamo il dovere – ha continuato Salvini dopo l’incendio a Borgo Mezzanone – di riportare sicurezza, ordine e legalità continuando con i controlli, gli sgomberi e i progressivi svuotamenti”.

Per questo motivo, il vicepremier ha rivendicato i meriti dell’attuale governo giallo-verde, che da qualche mese ha portato avanti un programma di sgomberi in una serie di Cara e strutture ricettive per i migranti in tutta Italia. Un provvedimento arrivato dopo l’approvazione del decreto sicurezza e che vede, tra i centri da liberare, anche quello di Borgo Mezzanone.

“L’abbiamo fatto a San Ferdinando – ha detto infatti Salvini – dove la baraccopoli abusiva era arrivata a contenere fino a 3mila persone. E stiamo intervenendo a Borgo Mezzanone (ora nel Cara ci sono meno di 150 ospiti, nel 2017 erano circa 1.600 e recentemente abbiamo cominciato ad abbattere l’insediamento abusivo nato nei dintorni dove sono gravitate fino a 4mila persone)”.

“Non solo. Abbiamo chiuso – – ha concluso il vicepremier leghista, citato dall’Ansa – i grandi centri di accoglienza veneti a Cona e Bagnoli e stiamo azzerando le presenze a Mineo. Andiamo avanti, passando dalle parole ai fatti”.

Come funziona la richiesta di asilo politico in Italia

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