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Home » News

Il deputato Pd Ermini eletto vicepresidente del Csm, Di Maio e Bonafede attaccano i magistrati

Immagine di copertina
Luigi Di Maio e Alfonso Bonafede

Il vicepremier: "Il Sistema è vivo e lotta contro di noi". Il ministro della Giustizia: "Questi magistrati fanno politica"

Csm: Ermini vicepresidente, Di Maio e Bonafede all’attacco

Giovedì 27 settembre 2018 il plenum del Consiglio superiore della magistratura (Csm) ha eletto David Ermini, deputato del Partito democratico, come suo vicepresidente.

L’elezione ha suscitato la dura reazione del Movimento Cinque Stelle e dei suoi due maggiori esponenti di governo, il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, e il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

“È incredibile! Avete letto? Questo renzianissimo deputato fiorentino del Pd è appena stato eletto presidente di fatto del Consiglio Superiore della Magistratura. Lo hanno votato magistrati di ruolo e membri espressi dal Parlamento. Ma dov’è l’indipendenza?”, ha scritto Di Maio sul suo profilo Facebook.

“E avevano pure il coraggio di accusare noi per Foa che non ha mai militato in nessun partito”, ha aggiunto il vicepremier, leader del Movimento Cinque Stelle. “È incredibile. Ermini è stato eletto a marzo, si è fatto 5 anni in parlamento con il Pd lottando contro le intercettazioni: la riforma che abbiamo bloccato era proprio la sua. Ora lo fanno pure presidente. Il Sistema è vivo e lotta contro di noi”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il commento di Bonafede : “Prendo atto che all’interno del Csm c’è una parte maggioritaria di magistrati che ha deciso di fare politica”, ha scritto su Facebook il ministro.

“Non posso non prendere atto che i magistrati del Csm hanno deciso di affidare la vicepresidenza del loro organo di autonomia ad un esponente di primo piano del Pd, unico politico eletto in questa legislatura tra i laici del Csm”.

“In questi anni, da deputato mi sono sempre battuto affinché, a prescindere dallo schieramento politico,  il Parlamento individuasse membri laici non esposti politicamente”, sottolinea Bonafede. Una battaglia essenziale, a mio avviso, per salvaguardare l’autonomia della magistratura dalla politica. Evidentemente sta più a cuore al ministro della Giustizia che alla maggioranza dei magistrati”.

Ovviamente, continua il ministro, “nulla di personale nei confronti del neo eletto vice presidente del Csm, David Ermini, a cui faccio i migliori auguri di buon lavoro. Continuo a credere che il rapporto tra il ministero e il Csm sia fondamentale per il buon funzionamento della giustizia e mi impegnerò sinceramente e serenamente in questa direzione. Ma ci sono atti che hanno un significato politico che non può essere ignorato”.

La carica di vicepresidente del Csm equivale nella sostanza a quella di presidente, nel senso operativo del termine. La Costituzione, infatti, prevede che il presidente del Consiglio superiore della magistratura sia il presidente della Repubblica.

Ermini, da parte sua, ha annunciato che chiederà la sospensione dal Pd e ha assicurato che risponderà “solo alla legge e alla Costituzione”.

Il neo vicepresidente del Csm succede nella carica a Giovanni Legnini, anche lui del Pd, ex sottosegretario a Palazzo Chigi quando era premier Enrico Letta e poi sottosegretario all’Economia nel governo Renzi.

In lizza per la carica di vicepresidente c’erano sei nomi: Alberto Maria Benedetti, professore di diritto privato all’Università di Genova, Filippo Donati, ordinario di diritto costituzionale a Firenze e Fulvio Gigliotti, docente di diritto privato all’Università Magna Graecia e gli avvocati David Ermini, Michele Cerabona e Alessio Lanzi.

Il candidato preferito dal Movimento Cinque Stelle era il “laico” Alberto Maria Benedetti.

Chi è David Ermini

Avvocato penalista, ex responsabile Giustizia del Pd, David Ermini sarà il vice del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla guida del Csm per i prossimi quattro anni.

Nato 58 anni fa a Figline Valdarno, in provincia di Firenze, si è laureato all’università del capoluogo toscano con una tesi sul diritto di voto degli italiani all’estero.

La sua prima esperienza politica risale agli anni Ottanta come consigliere comunale di Figline Valdarno, incarico che ha rivestito anche tra il 2001 e il 2006.

Nel 2004, e fino al 2009, Ermini è stato capogruppo della Margherita alla Provincia di Firenze durante la presidenza di Matteo Renzi e, tra il 2009 e il 2013, presidente del consiglio provinciale di Firenze.

È stato per la prima volta eletto deputato nel 2013, e il 16 settembre 2014 nominato responsabile Giustizia del Pd guidato da Renzi. Dal 2015 al 2017 è stato commissario regionale del Pd Liguria.

Rieletto deputato nelle file del Partito democratico il 4 marzo scorso, il 19 luglio Ermini è stato scelto dalle Camere tra gli 8 laici della nuova consiliatura di Palazzo dei Marescialli, che terminerà il suo mandato nel 2022.

In passato, Ermini ha svolto funzioni di vicepretore onorario e di giudice sportivo presso la Figc per il settore giovanile.

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