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I film di Roberto Benigni e la moglie Nicoletta Braschi: da Il mostro a Pinocchio

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I film di Roberto Benigni e la moglie Nicoletta Braschi: da Il mostro a Pinocchio

Una coppia nella vita e nel lavoro: Roberto Benigni e Nicoletta Braschi condividono ormai da decenni pubblico e privato. Tanti film di grande successo che i due hanno girato insieme, come Il Mostro, Pinocchio, Johnny Stecchino, La vita è bella e La tigre e la neve. Benigni e Braschi, dopo aver avviato la loro collaborazione artistica già dagli anni Ottanta, si sono sposati nel 1991.

Roberto Benigni e la moglie Nicoletta Braschi: i film

Ma quali sono i film in cui Roberto Benigni e Nicoletta Braschi hanno recitato insieme? L’attrice nata a Cesena nel 1960 è stata da sempre una sorta di musa ispiratrice del regista toscano. Il loro primo film insieme è Tu mi turbi del 1983, suddiviso in quattro episodi: Durante Cristo (Benigni è un pastore che ha smarrito il gregge, ma fa da baby-sitter a Gesù che fa il miracolo), Angelo (Benigni sogna che il suo bell’angelo custode lo voglia lasciare per un altro), In banca (Benigni cerca invano un prestito in banca), I militi (Benigni di guardia al Milite ignoto si fa beffe del suo compagno).

Gli anni Ottanta rappresentano d’altronde un periodo artisticamente molto florido per la coppia. Nell’86 esce Daunbailò, pellicola di Jim Jarmusch: Jack, un magnaccia, Zack, un dj di quart’ordine e Roberto, un turista italiano, si ritrovano rinchiusi nella cella di una carcere di New Orleans. I primi due sono vittime delle proprie sciagurate scelte di vita, il terzo si trova lì per caso. Ma è proprio lui a dar forza ai compagni di cella, dapprima con la sua verve comica, poi riuscendo a trovare il classico passaggio segreto che conduce alla libertà. Dopo svariate avventure, Roberto troverà anche l’amore, mentre gli altri due andranno ognuno per le propria strada.

Un grande classico del 1988 è Il piccolo diavolo, diretto da Roberto Benigni e con ovviamente Nicoletta Braschi. Un prete americano a Roma (Matthau), specializzato in esorcismi, cerca di scacciare il demonio da una ragazza assatanata e ci riesce. Ma il maligno salta fuori nella persona di un simpatico diavoletto (Benigni) con la tendenza al disastro e ogni intenzione di complicare la vita al povero esorcista (già scombussolato da una relazione sentimentale con Stefania Sandrelli).

La coppia torna a recitare insieme in un capolavoro come Johnny Stecchino del 1991, l’anno del loro matrimonio. Dante, autista di uno scuolabus per bambini down, non sa di essere sosia di Johnny Stecchino, mafioso siculo pentito barricato in casa per paura di essere ucciso. Dante conosce Maria, la donna di Stecchino, s’innamora e, convinto di essere ricambiato, la segue in Sicilia dove rischia di essere ucciso.

Dopo il deludente risultato del 1993, Il figlio della pantera rosa, Benigni e Nicoletta Braschi girano quello che è probabilmente il loro film più bello: Il mostro, del 1994. In una zona della periferia romana, da alcuni anni si verificano diversi omicidi, che a giudicare dai luoghi dove avvengono e dalle tecniche utilizzate per compierli, si pensa siano opera dello stesso attentatore, definito il “mostro”. A causa di una serie di equivoci assurdi e paradossali, i sospetti ricadono su Loris, un quarantenne disoccupato che si arrangia facendo diversi lavoretti part-time.

La polizia, per scoprire se sia realmente lui il misterioso assassino, ingaggia Jessica una giovane e bella poliziotta, incaricandola di sedurlo sessualmente, nella speranza che questi possa essere colto con le mani nel sacco. Con uno stratagemma, la donna riesce ad introdursi nell’abitazione di Loris e a convincerlo a farla venire ad abitare lì come coinquilina; comincia così la sua missione, seducendo Loris nei modi più svariati, ma, stranamente, quest’ultimo non reagisce in modo aggressivo a tutte queste provocazioni, e dopo un po’ Jessica comincia a capire che questi non abbia niente a che fare con la faccenda del mostro e lo riferisce ai suoi superiori. Ma questi, ancora convinti che Loris sia colpevole, non la ascoltano, e appena si verifica un ennesimo omicidio, decidono di arrestare il sospettato.

Venuto a sapere di essere ricercato, Loris, per sfuggire alla polizia che lo sta inseguendo, si va a rifugiare in fretta e furia in casa di un suo amico professore di lingua cinese, presso il quale aveva preso alcune lezioni fino a qualche giorno prima. Scopre così che è proprio lui il famigerato “mostro” e, un attimo prima di esser ammazzato dallo stesso viene salvato da Jessica, che nel frattempo ha scoperto anche lei la verità.

Come non ricordare il capolavoro e premio Oscar del 1997 La vita è bella, splendida rappresentazione dell’Olocausto vissuto come una favola moderna, una storia nella storia per raccontare in maniera unica una delle pagine più buie dell’intera umanità. La pellicola vede protagonista Guido Orefice, uomo ebreo ilare e giocoso, che – deportato insieme alla sua famiglia in un lager nazista – cercherà di proteggere il figlio dagli orrori dell’Olocausto, facendogli credere che tutto ciò che vedono sia parte di un fantastico gioco in cui dovranno affrontare prove durissime per vincere il meraviglioso premio finale.

Venendo a tempi più recenti, Roberto Benigni e Nicoletta Braschi sono stati protagonisti sul piccolo schermo nel film Pinocchio del 2002. Una prova riuscita e apprezzata da pubblico e critica in cui l’attore e regista toscano veste i panni del burattino uscito dalla penna di Collodi. Il film fu scelto come rappresentante dell’Italia alla 75ª edizione degli Oscar per la categoria miglior film straniero senza però riuscire ad essere candidato. La pellicola, come per La vita è bella, si avvale della colonna sonora di Nicola Piovani.

L’ultimo film che Benigni e Braschi hanno girato insieme è La tigre e la neve del 2005. Attilio De Giovanni è un poeta innamorato della scrittura e della bella Vittoria, che però non corrisponde il suo amore. Per conquistarla, l’esuberante Attilio non esita a cacciarsi in assurde e comiche situazioni, che portano la sfortunata coppia in Iraq, proprio all’inizio del conflitto con gli americani.

Leggi anche: Sanremo 2020: l’inno all’amore di Roberto Benigni che legge il Cantico dei cantici

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