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Eleonora Giorgi, il ricordo di Carlo Verdone: “Grazie amore mio, sei stata un esempio in questo anno spietato”

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Eleonora Giorgi, il ricordo di Carlo Verdone: “Grazie amore mio”

Tra coloro che hanno ricordato l’attrice Eleonora Giorgi, scomparsa nella mattinata di lunedì 3 marzo all’età di 71 anni in seguito a una grave malattia, c’è Carlo Verdone, che l’ha diretta in due suoi film di successo: Borotalco, grazie al quale l’attrice conquistò il David di Donatello, e Compagni di scuola.

Il regista e attore ha affidato i suoi pensieri ai social dove ha scritto: “Grazie amore mio per essere stata la mia compagna in due film fondamentali per la mia e per la tua carriera. Saremo ricordati per tanto tempo ancora. Grazie per avermi dato la tua leggerezza, il tuo entusiasmo, il tuo sorriso e la tua preziosa amicizia. E grazie per esser stata un grande, coraggioso esempio per tutti in questo anno così duro e spietato. Ti ho ammirato per la tua forza, per la tua saggezza, per il tuo coraggio. Eri sempre sorridente pur nel verdetto. Sarai sempre sempre nel mio cuore. A tutti i tuoi cari il mio abbraccio più forte. Eleonora sei stata un grande,grande esempio di vita. Non dimenticherò i tuoi ultimi messaggi pieni di dolcezza e vero affetto. Dio ti benedica e ti accolga nel suo grande abbraccio”.

Interpellato dal Corriere della Sera, poi, Carlo Verdone ha rivelato che Eleonora Giorgi avrebbe dovuto partecipare alla sua serie, una Vita da Carlo 4.

“Doveva interpretare una piccola parte in Vita da Carlo 4, la serie un po’ romanzata sulla mia vita di cui ho appena finito le riprese. Nella scena doveva portare un dono a mia figlia. Ma stava girando la polmonite e i medici le proibirono di venire sul set”.

L’attore ha poi raccontato: “L’ultima volta ci siamo sentiti cinque giorni fa. Messaggi sul cellulare corti, meravigliosi, sul profondo affetto che ci legava da sempre, sui nostri giorni felici insieme. Chi è in quella condizione la speranza non la perde mai. Aspetti un miracolo, un farmaco, qualcosa che la gran parte delle volte non arriva. Non si è mai sottratta alla sua debole speranza. Con grazia, pacatezza, serenità. Un esempio per tante persone che soffrono come ha sofferto lei. Ha vissuto la malattia in modo filosofico, circondata dall’amore dei suoi cari, i figli, i nipoti”.

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