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Britney Spears finalmente libera: il giudice revoca la tutela legale dopo quasi 14 anni

Immagine di copertina
Credit: Tayfun Salci/ZUMA Wire

La popstar ha parlato pubblicamente della situazione solo lo scorso giugno, quando ha rivelato in tribunale che gli era stato impedito di sposarsi o avere un altro figlio e di essere stata costretta a esibirsi contro la sua volontà

Britney Spears finalmente libera: il giudice revoca la tutela legale dopo quasi 14 anni

Britney Spears è finalmente libera. Il tribunale di Los Angeles ieri ha revocato la tutela legale che da quasi 14 anni controllava la vita della regina del pop di inizio anni 2000. La popstar potrà così riprendere il controllo del proprio patrimonio e non sarà più tenuta a pagare un team di professionisti e avvocati a cui far amministrare le proprie attività, al termine di una lunga battaglia legale con il padre. Jamie Spears era riuscito a farsi nominare tutore della figlia nel 2008, quando i timori per la salute mentale della cantante avevano spinto i giudici a toglierle la possibilità di prendere prendere decisioni sulle proprie finanze e sulla vita personale.

S&D

Come rivelato negli scorsi mesi in diverse inchieste, Britney Spears aveva tentato da subito di opporsi alla misura, scontrandosi tuttavia con le limitazioni imposte dai giudici, che non le hanno riconosciuto la capacità di scegliere un proprio legale. L’avvocato nominato dal tribunale, che avrebbe guadagnato 475 dollari l’ora rappresentando la popstar, per anni non ha chiesto di porre fine alla tutela come invece avrebbe voluto la sua assistita, che ha parlato in tribunale per la prima volta della sua situazione solo lo scorso giugno. All’epoca la Spears aveva dichiarato che gli era stato impedito di sposarsi o avere un altro figlio, e addirittura di rimuovere la spirale contraccettiva. La cantante ha anche affermato di essere stata costretta a prendere medicinali e a esibirsi contro la sua volontà. Secondo quanto riportato dal New York Times, nel 2019 aveva dichiarato in tribunale di essere stata costretta al ricovero in un centro di salute mentale, sostenendo fosse una punizione per aver avuto da ridire durante le prove di uno spettacolo.

La decisione della giudice Brenda Penny è stata accolta dall’esultanza dai membri del movimento “FreeBritney”, accorsi al tribunale californiano per sostenere la cantante. La giudice ha dichiarato che dopo la fine della tutela, un contabile continuerà temporaneamente a occuparsi di alcune questioni amministrative relative alla gestione del patrimonio, e ha fissato un’udienza per il 19 gennaio per risolvere gli aspetti rimasti aperti, pronunciando però la fine della tutela con effetto immediato.

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