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Zingaretti: “Il Pd parli all’elettorato M5S, ma no alleanze con i Cinque Stelle”

Immagine di copertina
Nicola Zingaretti , segretario del Pd. Credit: Andrea Ronchini/NurPhoto

Il segretario detta la linea dei dem: "Infrastrutture, investimenti green, scuola e sanità"

Zingaretti, il Pd e il M5S

Nicola Zingaretti, segretario del Partito democratico, ribadisce la sua contrarietà a un’alleanza di governo Pd-M5S, ma auspica che i dem riescano a conquistare l’elettorato del Movimento Cinque Stelle.

S&D

“Io ho sempre detto che non c’è la prospettiva di un governo con i 5 stelle. La novità è un’altra: avevamo ragione noi che sostenevamo che il loro elettorato non è un blocco: è composito. Noi non abbiamo nessun interesse che si consolidi e quindi dobbiamo parlare anche a quell’elettorato che Di Maio ha portato in un vicolo cieco diventando subalterno a Salvini”, ha dichiarato Zingaretti in una intervista al Corriere della Sera, pubblicata oggi, venerdì2 agosto.

Secondo il segretario del Pd, il “governo Conte-Salvini-Di Maio ha portato il Paese in una situazione economica, e tra breve anche sociale, drammatica”. “Sono impegnati in una danza macabra ai danni dell’Italia”, dice Zingaretti, secondo cui “Salvini ha un grande consenso popolare, ma è prigioniero di uno schema politico creato da lui stesso, basato su questa alleanza, che produce immobilismo e danni per l’Italia”.

Zingaretti e il progetto del Pd

Ma qual è il progetto politico che il centrosinistra contrappone al Governo M5S-Lega? Zingaretti lo riassume in alcuni punti: “Sbloccare i finanziamenti per le infrastrutture”, “investimenti green per creare lavoro e aprire i cantieri”, “scuola” e “diritto alla salute”. Quest’ultimo è un tema su cui il segretario dem punta forte: “Sicuro che il governo gialloverde taglierà proprio lì, provocando un massacro sociale contro il quale ci opporremo con tutte le forze”, sottolinea.

Il Pd a novembre si riunirà per una “costituente delle idee”: “Noi non ci facciamo i selfie in mutande, con questo processo vogliamo tenere il più grande dibattito popolare della storia del dopoguerra su dove vogliamo portare questo Paese”, afferma il segretario. “Per sconfiggere il populismo bisogna ricostruire speranze”.

Le tensioni interne

Intanto, però, nel partito c’è tensione: secondo l’ala renziana del partito, Zingaretti ha temporeggiato troppo prima di lanciare la mozione contro il vicepremier Salvini per il caso dei presunti fondi russi alla Lega. “Mi dispiace che su questo tema ci siano state delle strumentalizzazioni anche interne al partito”, riflette il segretario. “La nostra posizione, concordata con i capigruppo, ha tenuto aperta la vicenda del Russiagate e ha fatto si che Conte smentisse Salvini, che gli desse del bugiardo, e che emergessero tutte le contraddizioni che sono poi emerse. Se invece avessimo presentato subito la mozione di sfiducia la vicenda si sarebbe chiusa in 48 ore senza mettere in difficoltà la maggioranza gialloverde”.

Il suicidio assistito

Nell’intervista Zingaretti spiega anche qual è la posizione del suo partito sul suicidio assistito, tema sul quale il leader dell’associazione Coscioni, Marco Cappato, lo aveva attaccato in una recente intervista a TPI. “Come tutte le questioni etiche, anche questa ha una delicatezza che va oltre gli schieramenti”, osserva il segretario dei democratici. “Mi auguro che il Parlamento ce la faccia a legiferare. E comunque il Pd è impegnato a trovare una sintesi nel rispetto delle diverse sensibilità”.

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