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Il popolo delle “sardine” contro la Lega di Salvini cresce ancora: manifestazione anche a Genova

Immagine di copertina
Salvini e il popolo delle "sardine"

L'appuntamento alle 18 di giovedì 28 novembre in Piazza De Ferrari

Il popolo delle “sardine” contro Salvini: manifestazione a Genova

Cresce ancora il popolo delle cosiddette “sardine“, i manifestanti contro la Lega di Matteo Salvini che giovedì scorso, 14 novembre, hanno riempito piazza Maggiore a Bologna mentre in città il leader del Carroccio interveniva a sostegno di Lucia Borgonzoni, la candidata leghista alle Elezioni Regionali in Emilia Romagna del prossimo 29 gennaio.

Domani, lunedì 18 novembre, è previsto un appuntamento a Modena, alle 19 in piazza Mazzini, mentre nelle stesse ore Salvini si recherà in via Gallucci. Ci sarà poi una manifestazione sabato 30 novembre a Firenze, quando il segretario della Lega parteciperà a una cena elettorale da lui organizzata al Tuscany Hall.

L’ultimo appuntamento spuntato in calendario riguarda la città di Genova. Le “sardine” si incontreranno giovedì 28 novembre dalle ore 18 alle 22 in piazza De Ferrari. La pagina Facebook dell’evento ha raccolto già alcune migliaia di “partecipanti” e “persone interessate”. “Nessun insulto, nessun simbolo, nessun partito. Ci troviamo in Piazza De Ferrari il 28 novembre alle 18. Portatevi dietro un Pescione di carta da sventolare. Per protestare dobbiamo solo essere in tanti”, è il messaggio lanciato via social dagli organizzatori. L’obiettivo è ovviamente quello di lanciare un messaggio forte come quello di Bologna.

La manifestazione delle “sardine” in piazza Maggiore era stata organizzata in contemporanea alla convention del Paladozza dove Salvini stava inaugurando la campagna elettorale delle Regionali. C’erano oltre 13mila persone. L’obiettivo iniziale era proprio quello di portare sul Crescentone, la parte leggermente rialzata al centro della piazza, 7mila persone, strette, appunto, come sardine. L’evento è stato organizzato da un gruppo di ragazzi.

Mattia Santori, 32 anni, organizzatore insieme a Giulia, Roberto e Andrea, a TPI ha raccontato: “Sapere che quattro giovani, che magari fino a pochi giorni prima si lamentavano sul divano, riescano a fare una cosa di questo tipo è un segno di speranza e un grande messaggio, a cui è difficile restare indifferenti”.

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