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Salvini: “Sul Colle deciderà Lega-M5S. Zaia? Il leader del centrodestra sono io”

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Salvini: “Sul Colle deciderà Lega-M5S. Zaia? Il leader del centrodestra sono io”

Il futuro del Governo, l’emergenza Coronavirus, il prossimo inquilino del Quirinale. Un Matteo Salvini a 360 gradi quello intervistato oggi, 21 giugno 2020, su Repubblica. Il leader della Lega ammette di aver commesso tanti errori, ma conferma la sua leadership all’interno del centrodestra, e avverte: “Il Pd non si illuda, dopo Mattarella al Colle andrà un presidente eletto da centrodestra e M5S”.

 

 

La prossima settimana, dopo aver disertato gli Stati generali, il centrodestra si ritroverà per un nuovo incontro con il premier Giuseppe Conte: “Se si aprirà un dialogo vero a Palazzo Chigi, allora di proposte serie ne porteremo venti. Siamo stati lì già tre volte. La prima a marzo, quando denunciammo i rischi legati al decreto sulla Cassa integrazione. Restammo inascoltati”.

Non è certo un mistero che Salvini e Meloni puntino a mandare a casa l’attuale esecutivo entro l’autunno: “C’è un Paese fermo: Ilva, Alitalia, Autostrade. Qui non si tratta di dare spallate, ma di far ripartire l’economia paralizzata dalle divergenze Pd-5S. E poi, se si può votare senza rischi il 20 settembre per le Regioni, non vedo quale sia il problema per le Politiche”.

 

 

Nel corso dell’intervista a Repubblica, il leader leghista lancia anche un chiaro monito agli avversari politici sul tema Quirinale: nel 2021 scade infatti il mandato del Presidente Mattarella. “Da qui ai prossimi mesi il centrodestra avrà i numeri in aula per essere determinante e cambiare gli equilibri. Il presidente sarà eletto con molta probabilità coi voti di tutti, tranne che del Pd, che lavora per averne uno a suo piacimento”.

Prima del Colle, però, ci sono da eleggere a settembre i presidenti delle Regioni chiamate al voto. Salvini assicura che l’accordo nel centrodestra è vicino: “Sto lavorando personalmente a un’intesa complessiva. E da leader del primo partito e della coalizione sono pronto a fare un passo indietro, se sarà necessario. Pur di trovare una sintesi. A noi, come avvenuto in Calabria dove ci siamo opposti a un candidato che aveva problemi, interessa solo il rinnovamento”.

Rispondendo al giornalista che gli chiede perché Luca Zaia, governatore del Veneto, non possa essere candidato premier, Salvini risponde: “Perché Luca ancora martedì scorso, su mia sollecitazione, mi ha detto che preferisce restare in Veneto, portare a compimento la sua missione e la riforma autonomista. Gli avevo chiesto già nel 2018 di entrare in squadra, non ha accettato. Tra cinque anni – aggiunge – Luca sarà una risorsa”.

Di certo in questi mesi la Lega ha perso consensi, otto punti percentuali in meno rispetto alle Europee secondo alcuni sondaggi. Il leader leghista spiega a proposito: “La Lega è l’unico movimento politico che vive in mezzo alla gente. Il Pd come il M5S non esistono più, non hanno una sede. E se chiudi le piazze e le fabbriche per tre mesi, alla Lega togli lo spazio vitale. Io resto tranquillo. Di errori, certo, ne faccio anche dieci al giorno, ne commetto come tutti quelli che compiono delle scelte. Ma resto alla guida del partito che secondo l’ultimo sondaggio Swg ha otto punti di vantaggio sul Pd”.

Nonostante il calo di consensi e gli errori ammessi, il progetto “Salvini premier” è tutt’altro che naufragato: “Sto lavorando da parecchi mesi a un progetto di governo. Stavolta saremo pronti e strutturati. Sto incontrando in via riservata ambasciatori, imprenditori, sindacalisti, perfino uomini di Chiesa. Lavoro a un progetto per l’Italia dei prossimi 30 anni”. E se fosse lui premier come gestirebbe questa fase dell’emergenza Covid? “Direi no al Mes e farei emettere buoni del Tesoro: duecento miliardi con garanzia della Bce, senza passare per i ricatti di Svezia, Olanda o Austria. Questi di Bruxelles, invece, venerdì si sono presi un altro mese di tempo per decidere, mentre l’Europa affonda”.

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