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Giuseppe Conte: “Il M5s non andrà in piazza il 15 marzo: no all’Ue del riarmo”

Immagine di copertina
Credit: Minichiello / AGF

L'ex premier si scaglia contro la "furia bellicista” del "piano da 800 miliardi di euro per aumentare le spese nella difesa nell’Ue" presentato oggi dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen

“Il blu dell’Europa si tinge di verde militare, no alla follia di 800 miliardi in armi!”. Così l’ex premier e leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, risponde al piano annunciato oggi dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, “per aumentare le spese nella difesa nell’Ue”.

L’ex presidente del Consiglio si è scagliato contro quella che ha definito la “furia bellicista” mostrata dalle parole dell’ex ministra della Difesa tedesca, promettendo: la “contrasteremo in ogni modo” e annunciando che il 15 marzo il M5s non parteciperà alla manifestazione “per l’Europa” prevista a piazza del Popolo, a Roma, un’iniziativa lanciata negli scorsi giorni da Michele Serra su Repubblica.

“Per che cosa? Per quale Europa? L’Europa della von der Leyen? Adesso c’è da prendere posizione su questo”, ha osservato l’ex premier. “Le nostre idee sono chiare, sono per un’Europa che investa a favore dei cittadini, un’Europa più verde e solidale, non l’Europa del riarmo, non l’Europa delle armi. Questo va chiarito. E per questa ragione, che non possiamo dire in questo momento, più è Europa se è quella della von der Leyen”.

Un piano bocciato anche dalla segretaria del Partito democratico, Elly Schlein: “Non è la strada che serve all’Europa”, ha attaccato. “All’Unione europea serve la difesa comune, non il riarmo nazionale. Sono due cose molto diverse”. “Il piano von der Leyen punta sul riarmo e non emerge un indirizzo politico chiaro verso la difesa comune”, ha proseguito la segretaria del Pd. “Indica una serie di strumenti che agevolerebbero la spesa nazionale ma senza porre condizioni sui progetti comuni, sull’interoperabilità dei sistemi”.

All’appello di Michele Serra per una piazza “senza simboli di partito, solo il blu stellato della bandiera dell’Unione europea”, hanno però aderito tutti gli altri movimenti del centrosinistra Pd, Azione, Italia Viva, +Europa, i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, e numerosi i sindaci firmatari di un apposito manifesto, tra cui: Luigi Brugnaro, Giuseppe Falcomatá, Vittoria Ferdinandi, Maria Luisa Forte, Sara Funaro, Roberto Gualtieri, Roberto Lagalla, Vito Leccese, Matteo Lepore, Stefano Lo Russo, Gaetano Manfredi, Beppe Sala, Daniele Silvetti, Vincenzo Telesca, Massimo Zedda, Marco Rizzo, Mimmo Volpe.

In una lettera inviata ai capi di Stato e di governo dei Paesi membri dell’Ue e poi in una conferenza stampa tenuta oggi a Bruxelles, a due giorni dal Consiglio europeo in programma giovedì 6 marzo, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha presentato il piano “ReArm Europe”, che si compone di due misure: l’attivazione di una clausola di salvaguardia nazionale in base a cui il bilancio per la difesa dei singoli Stati membri non sarà conteggiata nel meccanismo sanzionatorio dell’Unione per chi viola i limiti di spesa e l’istituzione di un nuovo fondo da 150 miliardi di euro per prestiti a basso costo volti a finanziare gli investimenti militari dei singoli Paesi.

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