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Svolta storica per il M5S, vince il sì al 2×1000. Conte: “È il principio della democrazia diretta”

Immagine di copertina
Bandiera M5s Credits: Twitter

Il Movimento 5 Stelle ha detto sì al finanziamento del 2×1000. Il 72% dei votanti si è, infatti, espresso a favore. Hanno partecipato 131.760 degli aventi diritto, come si legge sul sito del M5S. “Io ho preso atto di una richiesta che era già sul tavolo, e mi è sembrato opportuno che fosse discussa e votata. Se accettiamo il principio della democrazia diretta, è questo”, ha detto l’ex premier e ora presidente del M5s, Giuseppe Conte, che ha anche definito questo passaggio “significativo. Segna uno scarto rispetto al passato”.
La votazione si è svolta sulla piattaforma SkyVote e hanno votato “no” 9531 persone (il 28,06%). Finora il Movimento si era sempre opposto a questo finanziamento e l’ex premier aveva detto in precedenza che se fosse prevalsa la linea del no non sarebbe cambiato nulla.
“C’è stata anche la votazione per la destinazione delle restituzioni, 4 milioni andranno a iniziative di solidarietà e a progetti del Cnr” ha aggiunto Conte.

Sul tema del 2×1000 si era espresso in modo favorevole Vito Crimi, portavoce del M5s e titolare del trattamento dati degli iscritti: “Considerato il taglio dei parlamentari, bisogna prendere atto della necessità dei fondi pubblici” ha detto, e anche iscrivendosi al registro dei partiti, la natura dei 5 stelle sarebbe stata sempre quella di movimento politico.

Contrario, invece, l’ex deputato cinquestelle Alessandro Di Battista che su Facebook ha scritto: “Il Movimento, nel 2013, rifiutò 43 milioni di euro di finanziamento pubblico ed era un bel Movimento” aggiungendo che il M5s “votò contro la legge del governo Letta che istituiva il 2×1000 ai partiti sostenendo che fosse un finanziamento pubblico mascherato”. Ha concluso scrivendo: “Oggi il neomovimento si avvita su sé stesso. Incapace di ottenere donazioni puntando sull’identità (e ti credo, governa con Renzi, Salvini, Bonino, Berlusconi, Letta e sotto Draghi) segue la strada di tutti gli altri partiti… una strada che un tempo non avrebbe imboccato nemmeno sotto tortura”.

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