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Il Movimento 5 Stelle non voterà la fiducia in Senato: crisi di governo a un passo. Conte: “Le dichiarazioni di Draghi non bastano, il Paese è sul baratro”

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Il Movimento 5 Stelle non voterà la fiducia al Dl Aiuti in programma domani, giovedì 14 luglio, in Senato: è quanto deciso nel Consiglio nazionale del M5S dopo una lunga giornata di incontri.

Decisione che è stata ufficializzata dal leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, all’assemblea congiunta dei parlamentari.

“Il M5s è l’unica forza politica che si sta interrogando su questa crisi con grande serietà, anche con soluzioni da vari mesi. L’unica forza che sta incalzando il governo sulle emergenze, l’unica forza che non ha paura di calibrare la propria azione politica in funzione della concreta realtà che il Paese sta vivendo” ha dichiarato Conte.

“Draghi ha annunciato un corposo decreto a fine luglio, questo è uno snodo politico importante, ammette indirettamente quello che il M5s diceva da tempo, che gli aiuti stanziati non sono sufficienti. Sono una soluzione tampone. Da oggi famiglie e imprese potranno sperare in un corposo aiuto a fine mese, e questo lo si deve al Movimento 5 Stelle”.

Il Consiglio è iniziato nella mattinata di mercoledì 13 luglio ed è durato circa 5 ore. Sin dall’inizio l’orientamento è stato quello di confermare il non voto al Senato. Tuttavia, con il trascorrere delle ore, sono iniziati a emergere dei dubbi soprattutto dopo le dichiarazioni della Lega e del segretario del Pd, Enrico Letta, i quali hanno detto di non essere intenzionati a continuare l’esperienza di governo qualora il M5S avesse deciso di uscire dall’aula.

Nel primo pomeriggio, il leader del M5S Giuseppe Conte ha sentito al telefono il premier Mario Draghi per parlare dei 9 punti presentati dal leader del M5S pochi giorni fa al presidente del Consiglio.

Documento che è “di disagio, non di bandiera” come affermato da Giuseppe Conte all’assemblea congiunta dei parlamentari M5S in cui ha spiegato i motivi che hanno spinto il Movimento a decidere di non partecipare al voto di domani.

Il Consiglio nazionale del M5S torna a riunirsi alle 19.30

Terminato nel primo pomeriggio, il Consiglio nazionale del M5S tornerà a riunirsi alle 19.30, ovvero quando il leader del Movimento, Giuseppe Conte, riferirà del faccia a faccia con Mario Draghi, che dovrebbe tenersi a breve a Palazzo Chigi.

Letta: “Se cade il governo, si va al voto”

“La delicatezza del momento è legata al quadro politico che abbiamo costruito. Quando è nato questo governo era chiaro a tutto che si trattava di un governo unico, irripetibili”: lo ha detto Enrico Letta all’assemblea congiunta dei gruppi del Pd. “Chiediamo con grande forza alle forze politiche che ci sia una grande maggioranza che continui a sostenere questo governo, credo che sia importante e fondamentale che la assunzione di responsabilità ci porti a dare risposte, i distinguo sono legittimi”.

“Lo diciamo sommessamente: non è che se per ripicca M5s fa cadere il governo non si va al voto. È nelle cose, lo hanno detto Salvini e Berlusconi. Il governo ha bisogno di una maggioranza, e lo diciamo a tutte le forze politiche” ha aggiunto il segretario del Pd.

Salvini: “Noi leali. Votiamo tutto per l’interesse del Paese”

“Noi ci siamo, siamo leali: votiamo tutto quello che serve all’Italia per andare avanti. Sono fiducioso e soddisfatto. I gruppi della Lega sono un sol uomo. Poi ascolteremo la nostra gente. Continueremo a essere responsabili per il bene del Paese”, ha ripetuto il segretario leghista Matteo Salvini.

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