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Home » Politica

“Salvini viene a Riace per provocarci, ma noi siamo un’altra cosa”: parla la sardina Jasmine Cristallo

Immagine di copertina
Jasmine Cristallo con Mimmo Lucano. Credit: Ansa

Jasmine Cristallo, la sardina simbolo della Calabria, racconta a TPI come si stanno preparando a Riace per l'arrivo di Salvini e l'incontro della Lega in tappa elettorale

La sardina Jasmine Cristallo: “Salvini viene a Riace per provocarci”

La campagna elettorale di Salvini in Calabria prevede, nella giornata di venerdì 17, una tappa a Riace. Quel luogo divenuto con il tempo terreno di scontro politico ruotato attorno alla figura dell’ex sindaco Mimmo Riace.

TPI ne ha parlato con Jasmine Cristallo, referente nazionale del movimento delle Sardine e amica della Riace di Lucano, che ha convocato per domani un incontro di lettura alla Taverna Donna Rosa, dalle 12 alle 13, nello stesso orario in cui a Riace Marina ci sarà il leader della Lega Matteo Salvini.

Cosa rappresenta l’arrivo di Salvini a Riace?

Rappresenta ovviamente una provocazione. Ci sono stati degli episodi molto antipatici che hanno di recente coinvolto me perché Trifoli, dopo la manifestazione di Riace, mi ha esposto con tutti i miei dati sensibili, pubblicando su Facebook anche il mio numero di telefono.

In questo momento, questo arrivo è una chiarissima forma di provocazione.

Provocazione o richiesta di aiuto del sindaco Trifoli a Salvini?

Entrambi.

Cosa accadrà domani?

Si incontreranno nella piazza della Marina. Mimmo Lucano in tutti questi anni non ha mai vinto lì. Ha sempre vinto al Borgo, che è il luogo dell’accoglienza, della Città Futura, dove sono nati i vari progetti. Al Borgo i voti erano superiori a quelli di Trifoli, purtroppo non ce l’ha fatta a superare quelli della Marina.

Mimmo era tra l’altro era candidato come consigliere e non come sindaco. E non ha potuto fare campagna elettorale perché stava fuori. La campagna elettorale si fa porta a porta, parlando con le persone, lui era lontano, impossibilitato a stare tra la sua gente. Lo scontro era impari.

E voi sardine?

Domani andremo al Borgo, abbiamo previsto una mattinata di letture e confronti e staremo accanto a Mimmo simbolicamente per non lasciare quel luogo.

In questi mesi l’immagine di Riace è stata spesso sotto la lente di ingrandimento, il lavoro per riabilitarla sarà lungo. La giustizia sta facendo il suo corso.

Sì, la giustizia sta facendo il suo corso, ma a prescindere dalle questioni meramente giudiziarie, comunque si può constatare che l’unico modello possibile di integrazione erano e restano gli Sprar. Certamente anche gli Sprar avevano bisogno di alcuni aggiustamenti, ma sicuramente non di essere ridimensionati per scomparire. Questa cosa la dicono tutte le università del mondo, che hanno trovato nel modello Riace l’unico possibile.

Per cosa sarete lì domani?

Anche per dire che Riace rimane il nostro modello. L’unico possibile. Nonostante tutti i tentativi di damnatio memoriae che si è tentato di mettere in atto, cambiando la cartellonistica, lasciandosi andare ad altre manifestazioni, tentando di cancellare quello che non si può cancellare. Quel luogo comunque rimane qualcosa di diverso.

Di chi è Riace: dei leghisti, delle sardine?

Non è delle sardine e non è della Lega. È di tutti. Sicuramente non è della Lega. L’unico rappresentante della Lega a Riace era un uomo del nord che è venuto a vivere al sud e che ha fatto una campagna elettorale parlando di trasparenza e legalità e che invece aveva taciuto una condanna a oltre due anni per bancarotta fraudolenta.

Se lì i voti sono andati alla Lega è perché c’è, come in tutta Italia, un momento di smarrimento che ha portato a salire sul carro del vincitore. Ma è solo un momento di smarrimento. Riace rimane quello che è simbolicamente per tutti noi. Il simbolo viene da un verbo greco bellissimo, “συμβάλλειν“, che significa “mettere insieme”, Riace continua a unire, è il verbo che va in contrapposizione a “διαβαλλειν“, che ha a che fare con le divisioni da cui nasce la parola demonio.

La lingua ci offre spunti per ragionare. 

Non solo, è la lingua che ci appartiene perché noi siamo Magno Greci.

Qual è il sentimento che ora si respira a Riace?

È duplice: da un lato c’è un’amarezza, inevitabilmente presente. Ma c’è anche la consapevolezza che presto si tornerà a votare. Trifoli è stato definito decaduto, bisogna solo aspettare il pronunciamento del Tar, lì può darsi che si debba andare a votare presto. C’è anche quindi un sentimento di possibilità.

Cosa c’è da aspettarsi dalle elezioni in Calabria?

La situazione è complessa. Purtroppo c’è una situazione frammentaria per quanto riguarda le forze antisovraniste. Tutti noi non daremo indicazioni di voto,  proprio per questa situazione confusa. Invitiamo tutti comunque a votare e a votare contro le destre. L’invito è non astenersi da voto.

Il sindaco Trifoli ha pubblicato i suoi dati personali su Facebook. Come sta procedendo su questa vicenda?

Ho affidato la pratica all’avvocatessa Cathy La Torre. Sto andando avanti, volevo che simbolicamente mi seguisse lei.

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