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Home » Politica

Gregoretti, sì della Giunta al processo a Salvini. Il leader della Lega: “Pd vigliacco, i miei voteranno sì anche in Aula”

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Gregoretti, Salvini a processo: sì della Giunta. La reazione del leader Lega

Nel pomeriggio di oggi, lunedì 20 gennaio 2020, la Giunta delle immunità del Senato ha espresso il suo voto sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per il caso della nave Gregoretti: alla fine, come richiesto dallo stesso leader della Lega, ha prevalso il “sì” al processo. Adesso, sarà il Senato a dover votare a sua volta dopo la delibera della Giunta. In caso di un nuovo “sì”, l’ex ministro dell’Interno potrà essere messo sotto processo dal Tribunale dei ministri di Catania.

S&D

Il voto in Giunta è arrivato al termine di una giornata molto agitata, con i senatori della maggioranza (M5s, Pd, Leu e Italia Viva) che hanno deciso alla fine di non essere presenti alle procedure di voto, che si sono svolte dunque con soli 10 membri sui 23 della Giunta. Alla fine, però, nonostante l’opposizione di Forza Italia e Fratelli d’Italia, ha prevalso la linea di Salvini, ovvero quella di arrivare al processo.

Subito dopo la delibera della Giunta, il leader del Carroccio non ha risparmiato commenti e stoccate. Innanzitutto, ha spiegato che i senatori della Lega voteranno per l’autorizzazione a procedere anche nell’aula del Senato: “Sì, sono testone. Sono curioso, faccio di testa mia e non ascolto i legali” che hanno sconsigliato il processo. “Sono stufo di passare le mie giornate rispondendo su processi e cavilli. Se mi condannano mi condannano, se mi assolvono mi assolvono. Partita chiusa!”.

“Di sbarchi – ha continuato Salvini ripensando al periodo in cui era a capo del Viminale – ne ho bloccati non due (Gregoretti e Diciotti), ma 22. Non è che ogni volta si può ricominciare da capo: decidano se Salvini è un criminale che va eliminato dalla scena politica o uno che da ministro faceva il suo dovere per cui gli pagano lo stipendio. Questo il motivo per cui ho chiesto di accelerare”.

“Se uno mi ritiene un pericoloso criminale”, ha aggiunto, “è giusto che venga processato il prima possibile. Ho scoperto che quelli del Pd volevano aspettare le elezioni dell’Emilia-Romagna: troppo comodo. Conto ovviamente di essere assolto, perché ho fatto quello che era nell’interesse nazionale del mio Paese, come alcuni magistrati hanno riconosciuto”.

A proposito del Pd, il leader della Lega ha definito “vigliacchi” i membri dem della Giunta delle immunità. “Non si sono neanche presentati – ha dichiarato – ma spero che almeno in Senato si presentino, perché voglio vedere negli occhi chi mi ritiene un criminale che merita la galera per aver difeso i confini e l’onore del mio Paese”. “Dei 5 Stelle – ha aggiunto puntando il dito contro gli ex alleati di governo – non si hanno traccia di esistenza in vita, ma in quell’aula di tribunale se mi ci mandano chiamerò sicuramente anche Conte e Di Maio che c’erano e non dormivano”.

Salvini ha anche annunciato di voler aprire “un indirizzo email per tutti gli avvocati che vorranno partecipare alla difesa in questo processo. Magari ci sarà una difesa collettiva con 500 o mille avvocati”.

Infine, un commento anche sulla sua iniziativa “Digiuno per Salvini”, lanciata nel pomeriggio proprio in vista del processo sul caso Gregoretti: “Digiuno anche io – ha chiosato – vorrà dire che stasera faccio una cena sostanziosa e domani eviterò tortellini, cappelletti e lasagne. Per un giorno. Non mi fa male, perché in questi giorni in Emilia-Romagna penso di aver preso due chiletti”.

Leggi anche:
Caso Gregoretti-Salvini, cosa succede adesso dopo il voto della Giunta delle immunità del Senato
Caso Gregoretti, Salvini: “Chiederò ai senatori della Lega di mandarmi a processo”
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