Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:08
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Il Green pass divide la Lega: il 40% dei leghisti non vota la fiducia al decreto alla Camera

Immagine di copertina
Il leader della Lega, Matteo Salvini, durante un'iniziativa elettorale nella periferia nord di Roma, 14 settembre 2021. Credit: ANSA / GIUSEPPE LAMI

Il 40% dei deputati del Carroccio alla Camera non vota la fiducia al decreto sulla certificazione verde. La frattura tra le anime del partito sembra insanabile. E Salvini pensa al congresso

Matteo Salvini ha liquidato con un “tanti auguri a chi va via” l’addio dalla Lega da parte dell’eurodeputata “No Vax” Francesca Donato, che si è fatta da parte additando un partito in cui “ormai prevale Giorgetti” e la sua linea favorevole a vaccini e Green pass.

Ma l’abbandono del Carroccio da parte di Francesca Donato e i WhatsApp di Marco Zanni, presidente leghista del gruppo di Identità e democrazia al Parlamento europeo (che prevede “Un trauma nel governo o un trauma nella Lega”) non sono gli unici segni delle divisioni ormai palesi all’interno del partito. Un’altra crepa si è aperta ieri con le assenze leghiste sul voto sul decreto Green pass alla Camera (il decreto del 6 agosto, quello che ha introdotto la certificazione verde per i viaggi a lunga percorrenza, ndr). Dove la Lega ha sì votato la fiducia in conformità alla posizione dominante “governista”. Ma il conteggio delle assenze resta un segno significativo: su 132 eletti del Carroccio, solo 80 hanno partecipato al voto. Sono il 60,61 per cento. Il 40% dei leghisti alla Camera non hanno votato la fiducia al decreto sul Green pass.

Alla luce di tutte queste manifestazioni di discordia interne al partito c’è bisogno di una “verifica”: “un congresso subito dopo le amministrative. Se non un congresso, ad ottobre si celebrerà comunque una riunione della segreteria politica che non viene più convocata dal 21 aprile, cioè da quando la Lega si astenne in consiglio dei ministri sul coprifuoco”, scrive Repubblica.

Nel frattempo Salvini prova a stemperare le tensioni che minacciano l’unità interna del partito postando sui social alcune foto con il ministro Giancarlo Giorgetti e con i governatori leghisti Zaia, Fedriga, Fontana: “Dedicato a chi ci vuole male. Uniti si vince!“, commenta il leader della Lega.

Ti potrebbe interessare
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Politica / Inchiesta per corruzione nell’Ue, Mogherini si dimette da rettrice del Collegio d’Europa
Politica / FdI cambia idea sulla cannabis light: prima l’ha vietata, ora vuole farla diventare monopolio di Stato
Ti potrebbe interessare
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Politica / Inchiesta per corruzione nell’Ue, Mogherini si dimette da rettrice del Collegio d’Europa
Politica / FdI cambia idea sulla cannabis light: prima l’ha vietata, ora vuole farla diventare monopolio di Stato
Opinioni / Rimettiamo al centro il capitale umano (e chi lo sostiene) - di G. Gambino
Politica / Vannacci e il presepe nello zaino militare: l'ultima trovata dell'eurodeputato della Lega
Esteri / La Corte Ue: “Il matrimonio gay celebrato in un Paese membro va riconosciuto”
Cronaca / È l’ora della “Rinascita”: torna la storica rivista che vuole rilanciare il pensiero politico della sinistra
Politica / Con la corsa al riarmo Meloni rischia di sacrificare l’economia reale sull’altare della sicurezza
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Politica / Il direttore del Parlamento Ue in Italia a TPI: “O rafforziamo l’Europa o perdiamo la libertà"