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Ddl Zan, lo sfottò della Littizzetto: “Pipillone bello, quando senti ‘omo’ tremi”. Il leghista replica furioso

Immagine di copertina
Luciana Littizzetto e Simone Pillon

Scontro tra Luciana Littizzetto e Pillon sul Ddl Zan

Succede che ieri sera, domenica 18 aprile, Luciana Littizzetto a Che Tempo che fa ha letto una “letterina” rivolta al senatore della Lega Simone Pillon e al suo ostracismo sul Ddl Zan. Il leghista non ha preso benissimo la lettera della comica e questa mattina ha risposto piccato. Lo scontro tra i due infiamma i social.

La lettera di Luciana Littizzetto al senatore Simone Pillon

Caro Pilli, Pipillone bello, Pillon de mi corazon che quando senti parole che iniziano per omo o per trans tremi. Se ti dicono transiberiana, transistor, transaminasi, ti inalberi, se ti offrono un omogeineizzato ti tiri i peli del naso come fossero corde di campana”. Inizia così la lettera che, ieri sera a Che tempo che fa su Rai3, Luciana Littizzetto ha letto in diretta in tv a favore del Ddl Zan.

“Spiegami, quando vedi due ragazze così (che si baciano), cosa ti succede? Ribolli come una ribollita? Se vedi due uomini così (che si abbracciano) gorgogli e schiumi, sudi freddo? Ti viene l’orticaria? Ti spuntano le orecchie alla Figliuolo? Io mi agito di più se vedo due donne conciate così o due uomini ridotti così – sottolinea la comica mostrando le foto di due donne e due uomini picchiati – Ecco, a me agita l’odio, non l’amore, in qualsiasi forma si esprima. Scusa Pillon, ma come fai a dire che questa legge non è una priorità? Tra l’altro è una legge che non accorcia i diritti di nessuno, anzi li allarga. Io te lo dico, guarda che la società civile è molto più avanti rispetto alla politica: ci sono delle cose che non si possono fermare, sono inarrestabili. Fai i muri, ma se i popoli sono in miseria non saranno i muri a fermarli. E la stessa cosa funziona con i diritti delle persone. Se passa la legge Zan potete continuare a fare i vostri pensierini omofobici. Ma gli unici colpi che vogliamo vedere in giro sono i colpi di fulmine“.

“C’è un decreto che si chiama decreto Zan, proposto dal senatore del PD Alessandro Zan. La camera l’ha approvato e ora, al Senato… zan! L’hanno bloccato. Questo Ddl dice semplicemente che se tu insulti o picchi una persona per via del suo orientamento sessuale o per il suo genere o per la sua disabilità, devi subire una condanna pecuniaria o penale. Tutto qui. Non vedo cosa ci sia di strano. Anzi mi sembra strano che non esista già un decreto così. Ma scusa. Abbiamo abolito la segregazione razziale, la pena di morte, abbiamo messo fuori legge il delitto d’onore, abbiamo imparato a costruire le fogne e a non buttare la merda dalle finestre, e siamo ancora qui a discutere se sia lecito insultare o picchiare gli omosessuali?“.

“Ma allora a questo punto rimettiamo in discussione tutto, così facciamo prima. Guidare contromano in autostrada: riconsideriamo questa opzione. Via la differenziata. Buttiamo la spazzatura dove ci pare fuck you. No, ma abbi pazienza. Il Parlamento approva ogni anno decine di leggi assurde – prosegue la Littizzetto – da quella per regolamentare le dimensioni delle pere spadone e al diametro minimo delle vongole cornute, a quanto storto può essere il cetriolo senza infastidire l’Europa, a quanti sono i passi che può fare una verdura per essere considerata a chilometro zero… e non si riesce a fare una legge per evitare che una parte della popolazione possa essere aggredita e discriminata? Ma io non ci posso credere”.

La risposta del senatore Simone Pillon

“Mia cara Lucianina, Lucy, gambino di sedano, ti posso fare una domandina? Ma tu hai letto il codice penale? E il ddl Zan, lo hai letto? O leggi solo le veline che ti passa il PD? Se tu li avessi letti, avresti scoperto una cosa carina, e cioè che già oggi, con le leggi in vigore, “se tu insulti o picchi una persona per via del suo orientamento sessuale o per il suo genere o per la sua disabilità, devi subire una condanna pecuniaria o penale”. Anzi, applicando il già vigente art. 61 puoi ottenere pene aggravate per chi sia così stupido o pericoloso da aggredire qualcun altro perché gay, o perché non la pensa come lui”, scrive il leghista sul suo profilo Facebook.

“Il ddl Zan dice che donna non è la persona con i cromosomi xx, ma anche un maschio che si sente donna. E a lui spettano quote rosa, gare sportive femminili, diritti delle donne. Il ddl Zan dice che sarà punita la semplice istigazione alla discriminazione contro i diritti LGBTQ+, e siccome tra i diritti pretesi ci sono il matrimonio e i figli, chiunque farà propaganda contro il matrimonio gay o l’utero in affitto si beccherà da 2 a 6 anni di reclusione. Il ddl Zan dice che, con la scusa della “giornata nazionale contro omofobia, bifobia, lesbofobia e transfobia” bisogna insegnare ai bambini fin dai 3 anni, l’ideologia gender”, Pillon risponde alla Littizzetto sul social.

“Noi, cara Luciana, rispettiamo tutti, e non vogliamo che ci siano alcuni più uguali di altri. Tu invece rispetti solo chi ti pare, e ti permetti di diffamarmi, dicendo che ho la testa vuota. Meriteresti una querela, ma il mio Maestro mi ha insegnato a non rispondere al male col male, perciò stai tranquilla, non sarai accusata di pillonfobia. Solo, la prossima volta, visto che sei democratica, ricordati di garantire il contraddittorio. È facile sparare addosso agli assenti… Oltretutto lo stipendio te lo paghiamo tutti, e tutti abbiamo diritto di essere rappresentati nella tv pubblica, no?”, continua Simone Pillon.

E conclude: “PS: io non penso di essere caxxialtruifobico, come dici. Per conto mio ognuno faccia come gli pare, anche sul soffitto se gli piace. Ma se limitano la mia libertà di pensiero, e più ancora se cercano di legittimare indirettamente pratiche orrende come l’utero in affitto o peggio se cercano di andare nelle scuole a indottrinare i miei figli, allora è mio dovere alzarmi in piedi. È nostro dovere alzarci in piedi”.

Leggi anche: 1. Ddl Zan contro l’omofobia, slitta ancora la discussione della legge in Senato. Ostellari (Lega): “C’è un problema tecnico da risolvere”; // 2. Alessandra Mussolini appoggia la legge contro l’omotransfobia: “Basta discriminazioni”

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