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Crocifisso a scuola, il ministro Fioramonti: “Vespaio mediatico, il tema non è priorità neanche lontanamente”

Immagine di copertina

Crocifisso a scuola, il ministro Fioramonti: “Vespaio mediatico”

Il tema del crocifisso a scuola continua a scatenare polemiche e a tenere banco nel dibattito pubblico. L’argomento torna ciclicamente alla ribalta: stavolta lo fa in seguito alle parole del ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, che ieri, 1 ottobre, si era detto contrario a esporre simboli religiosi a scuola. Le sue parole hanno scatenato una schiera di commentatori a favore e contrari.

Oggi, intervistato da Radio Capital, Fioramonti torna sul tema. “Sono sgomento di fronte a questo vespaio mediatico“.

“Il tema non è all’ordine del giorno, non è una priorità, neanche lontanamente”, spiega Fioramonti, “A una domanda insistente e precisa mi sono limitato a dire che io credo in una scuola laica e mi sarebbe piaciuto vedere la costituzione e gli obiettivi dello sviluppo sostenibile sulle pareti. Invece di parlare del fatto che il Ministero sta lavorando per l’edilizia scolastica o che sta aiutando le amministrazioni”, continua.

“Si discute di quello che io ho detto sul crocifisso. Questo Paese ha bisogno di un cambio di mentalità”, dice Fioramonti

La dichiarazione di Fioramonti sul crocifisso

“Nelle classi meglio una cartina del mondo. Io toglierei anche le foto di Mattarella. Credo in una scuola laica, ritengo che le scuole debbano essere laiche e permettere a tutte le culture di esprimersi non esporre un simbolo in particolare”, ha detto Fioramonti nella trasmissione radiofonica di Radio Rai “Un giorno da pecora”.

“Il crocifisso a scuola è una questione divisiva, che può attendere”, ha chiarito Fioramonti. “Penso ovviamente ad una visione della scuola laica e che dia spazio a tutti i modi di pensare”.

Crocifisso a scuola? Il ministro Fioramonti contrario. La Chiesa: “Toglierlo darebbe solo manforte a Salvini”

Il vero posto dei crocifissi, se si crede davvero, non è sulle bandiere e sui muri delle aule. Ma nelle Chiese e nei cuori

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