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La soddisfazione di Renzi: Abbiamo vinto 3 a 0. Conte? Ha giocato male, non è un politico e si vede

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Crisi di governo, Renzi contro Conte: Non è un politico e si vede

“Conte ha giocato male, non è un politico e si vede”: così Matteo Renzi si è scagliato contro l’ex premier, commentando con i suoi le ultime novità sulla crisi di governo, arrivata a una svolta dopo il fallimento delle trattative tra Italia Viva, Pd, M5S e Leu e la convocazione al Quirinale di Mario Draghi.

Secondo un retroscena del Corriere della Sera, infatti, il leader di Italia Viva era molto soddisfatto per aver raggiunto quello che in fondo era il suo obiettivo primario: disarcionare Conte per dare vita a un nuovo esecutivo guidato dall’ex presidente della Bce.

Anche perché Renzi è convinto che alla fine anche il Pd e il Movimento 5 Stelle, aldilà delle dichiarazioni, finiranno per appoggiare Draghi votando la fiducia al nuovo governo.

“So che nel Pd e dentro i 5 Stelle c’è un certo subbuglio, però quando Sergio Mattarella farà un governo del presidente, dando l’incarico a una personalità come Mario Draghi, chi di loro gli dirà mai di no?” avrebbe detto Renzi ai suoi.

L’ex presidente del Consiglio, poi, non avrebbe risparmiato una frecciatina a Giuseppe Conte: “Si vede che non è un politico perché ha giocato male la partita sin dall’inizio, ha tentato la prova di forza senza avere la certezza di poterla vincere”.

Secondo le indiscrezioni, Renzi lavorava a questo disegno già dalla mattinata di martedì 2 febbraio, ovvero ben prima che saltassero ufficialmente le trattative tra Iv, Pd, M5S e Leu. L’ex premier, infatti, avrebbe fatto pressing su Berlusconi per convincerlo ad appoggiare un eventuale governo Draghi. “Dovete convincere Salvini a dire oggi che se c’è Draghi lui si astiene, altrimenti Mattarella non gli darà l’incarico” avrebbe detto Renzi al Cavaliere.

Nel pomeriggio, poi, avrebbe ufficializzato la rottura con i suoi dichiarando: “Non chiudo l’accordo. Come si fa a dire che è un nuovo governo se il presidente del Consiglio, il ministro dell’Economia e quello degli Esteri sono gli stessi”.

E ricostruendo così le trattative: “Lo scontro sui contenuti è stato altissimo. Sul Mes, sulla giustizia, su tutto. E ovviamente anche sui nomi. Crimi ha detto che non intendevano cedere su Bonafede e Azzolina, quindi un no a Bonetti alla scuola e uno schiaffo a noi su Bonafede. Lui ha detto che potevano mollare solo la Catalfo, a patto però che noi non mettessimo la Bellanova. Pare ci sia un veto della Cgil. Come non bastasse ci hanno proposto Riccardo Fraccaro e Andrea Orlando vicepremier. Diciamoci la verità, sono loro che non vogliono l’accordo. Mi hanno praticamente detto no su tutto”.

Ottenuta, quindi, la testa di Conte e la nomina (che avverrà alle 12 del 3 febbraio) di Draghi, Renzi si sarebbe lasciato andare con i suoi fedelissimi a un momento di grande soddisfazione personale: “Come avevo detto, dopo le dimissioni di Conte? Noi contro il resto del mondo uno a zero? Beh, ora siamo tre a zero”.

Leggi anche: 1. Draghi ha i numeri in Parlamento? Ecco chi voterà la fiducia al governo istituzionale (e chi ci sta pensando) / 2. Da Ilaria Capua alla conferma della Lamorgese fino alla suggestione Colao: il totoministri del governo Draghi / 3. “Draghi salva l’Italia”: i titoli dei giornali stranieri / 4. Conflitto d’interenzi (di Giulio Gambino)

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