Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 10:10
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Anche il 25 aprile i topi escono dalle fogne (Di G. Cavalli per TPI)

Immagine di copertina

Non c’è solo lo striscione esposto dai tifosi laziali che inneggiavano a Benito Mussolini. No. E non è nemmeno vero che sono normali dispute tra rossi e neri come qualcuno vorrebbe farci credere. No. Parliamo di lapidi sfregiate, di corone incendiate, di una memoria imbrattata con la perseveranza di chi crede davvero di essere stato sdoganato, di poter uscire impunemente dalle fogne, e di poter imbruttire il 25 aprile come se fosse un diritto acquisito.

A Marsala, non distante dal monumento che ricorda i marsalesi morti durante la Resistenza, sono comparse croci celtiche. Da quelle parti, non molto tempo fa, il comune aveva fatto cancellare frasi inneggianti alle SS e simboli nazisti.

A Scarlino, in provincia di Grosseto, hanno imbrattato con vernice spray la lapide che ricorda Scarlino il partigiano Flavio Agresti. Tutti pronti a parlare del gesto di uno stupido. Ma è troppo facile così.

A Milano, oltre al già citato striscione che dichiarava onore a Mussolini, hanno dato fuoco alla corona del partigiano Carlo Ciocca. A Roma i militanti di Forza Nuova hanno esposto uno striscione con scritto “Mai più antifascismo”. Gli anti-antifascisti. Deficienti al cubo.

Ieri anche a Bologna è stata frantumata una lapide in zona Bolognina che l’Anpi locale aveva installato per ricordare la Resistenza. A Roma sul Grande Raccordo Anulare invece “Azione Frontale” ha appeso uno striscione su un cavalcavia che recita “25 aprile: il nostro onore. La nostra eterna sconfitta. Noi non abbiamo tradito!”. Come l’ultimo giapponese, ecco una cosa così.

Abbiamo passato mesi a minimizzare, negare, a dare voce alla peggiore feccia sdoganandola in televisione e sopportandola sui social, abbiamo passato mesi a farci fare la morale da questi neofascisti travestiti da borghesi e alla fine questo 25 aprile ritroviamo macchie di vergogna dappertutto come se non ci fossimo accorti che questo Paese è diventato fascista nel momento in cui abbiamo deciso di mettere l’umanità sul banco in cambio di qualche pugno di voti.

Questo Paese è diventato fascista quando ha cominciato a giudicare le vite degli altri, anche quelle che non hanno niente, non chiedono niente e soprattutto quelle che non toccano i diritti di nessuno. Abbiamo cominciato a sdoganare il fascismo nel momento in cui non ci siamo accorti che ci venivano riproposti gli stessi temi, gli stessi termini, addirittura le stesse simbologie retoriche e noi abbiamo pensato che fosse tutto uno scherzo. Così l’anti-antifascismo è diventato terribilmente di moda.

Siamo diventati un Paese fascista scivolando (nemmeno troppo lentamente) nella cattiveria e nell’illusione che la disperazione degli altri possa lenire la nostra, senza preoccuparci di pretendere la dignità. E i topi escono dalle fogne.

Sì. Il 25 aprile è divisivo. Tra fascisti e antifascisti

Ti potrebbe interessare
Politica / Famiglia nel bosco, Salvini: "Separarli a Natale è una violenza di Stato"
Politica / Barbara Berlusconi: “Io in politica? No. Pensare di entrarci solo per il cognome non ha senso”
Politica / Effetto Gaza: piazze piene, urne vuote. L’ultimo sondaggio di Youtrend spiega perché
Ti potrebbe interessare
Politica / Famiglia nel bosco, Salvini: "Separarli a Natale è una violenza di Stato"
Politica / Barbara Berlusconi: “Io in politica? No. Pensare di entrarci solo per il cognome non ha senso”
Politica / Effetto Gaza: piazze piene, urne vuote. L’ultimo sondaggio di Youtrend spiega perché
Politica / Perché il 2026 sarà un anno spartiacque per il Governo Meloni
Politica / Il sottosegretario Barachini a TPI: “Le Big Tech usano gli articoli per fare profitti? Allora paghino i giornali”
Politica / Gasparri a TPI: “Basta col saccheggio digitale di Big Tech. Ma serve una norma Ue”
Politica / “Le Big Tech sono una minaccia per la democrazia”: intervista al prof. Juan De Martin
Cronaca / I bambini della famiglia nel bosco restano in comunità, gli attacchi di Salvini e Roccella ai giudici: “Vergogna”
Politica / I giornalisti palestinesi Mohanna e Selmi sono riusciti ad arrivare in Italia
Politica / Leonardo Maria Del Vecchio compra il 30% de Il Giornale e tratta il Gruppo QN: “Voglio creare un nuovo polo editoriale italiano”