Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 16:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Opinioni

Basta INPS, è tempo che i giovani scelgano dove versare i contributi

Immagine di copertina
Credits: Pixabay

Basta Inps, i giovani scelgano dove versare i contributi per le loro pensioni

Sta prendendo forma una proposta di contributo minimo destinato a chi ha iniziato a lavorare dal 1996. L’iniziativa, partita dai tre più grandi sindacati italiani, punta a dare copertura a chi ha lavorato in modo saltuario e discontinuo. Un progetto che suona, però, come un “youngwashing”, una strategia messa in atto da sindacati e Stato per coprire i danni provocati da 50 anni di incuria e malagestione alle nuove generazioni.

L’aumento costante della spesa pubblica, le riforme del mercato del lavoro arrivate troppo tardi e infine la mancata programmazione della gestione pensionistica: queste le colpe di cui si sono macchiati, indistintamente, una buona parte della classe politica, elettori e soggetti coinvolti nel decision-making del sistema pensionistico.

Per questa ragione, seppur ad un primo impatto questa proposta potrebbe sembrare sensata, in realtà si tratta di una misura d’emergenza, che verrebbe comunque applicata.

Nessuno Stato può permettersi di avere milioni di cittadini indigenti, incapaci di provvedere a se stessi, e in un Paese come l’Italia, dove la pressione fiscale sfiora il 70 per cento, misure di welfare come la pensione sociale (o questa pensione “minima”) rappresentano l’unica soluzione possibile per evitare una guerra sociale.

Eppure centinaia di migliaia di giovani vorrebbero semplicemente vedersi riconosciuti i propri contributi, oggi versati e domani, probabilmente, buttati nel calderone Inps. L’attuale e futura condizione demografica, a meno di particolari riforme che prevedano un aumento ingente di immigrati, non consente di mantenere il sistema in equilibrio.

I soldi finiranno, e milioni di anziani “ex giovani” rischiano di trovarsi vittime di un’enorme truffa, perpetrata anche grazie alla complicità di alcuni sindacati e politici, che negli anni hanno impedito di realizzare riforme coraggiose e lungimiranti.

Se Elsa Fornero, ex ministro del Governo Monti, è diventata la paladina degli Under 30, c’è un motivo: sempre più giovani hanno compreso la necessità di adottare regole sui conti pubblici per poter promuovere la sostenibilità del Paese.

È necessario, oggi più che mai, che le parti sociali si impegnino ad individuare dei sistemi che permettano ai lavoratori più giovani di poter avere libertà di scelta sul versamento dei contributi.

Un sistema a capitalizzazione volontaria, ovvero che permetta al lavoratore di versare quanto desidera, per il tempo che vuole, al soggetto che sceglie (pubblico o privato), potrebbe instaurare una dinamica di mercato fruttuosa e virtuosa.

In questi sistemi, i fondi pensione, sotto la vigilanza dello Stato (come avviene ad esempio in Cile), competono per poter fornire i rendimenti più sicuri e fruttuosi. Si tratterebbe di una rivoluzione, con costi economici e costi sociali.

Ma il costo più grande, se non si interviene tempestivamente e in modo efficace, lo pagheranno i giovani o forse, lo stanno già pagando.

Leggi anche:
Il Capitalismo buono fa guadagnare: la lezione di Davos
Coronavirus, l’Italia che rifiuta la scienza e non investe in ricerca
Negli Usa un 17enne ha scoperto un pianeta. In Italia il sistema scuola è ancora fermo al fascismo
Ti potrebbe interessare
Economia / Stazioni del territorio: il progetto del gruppo Fs per rigenerare i piccoli centri con nuovi servizi
Economia / La rivoluzione smart della logistica
Economia / L’AD del Gruppo Fs Luigi Ferraris: “Anno record in termini di capacità e sviluppo”
Ti potrebbe interessare
Economia / Stazioni del territorio: il progetto del gruppo Fs per rigenerare i piccoli centri con nuovi servizi
Economia / La rivoluzione smart della logistica
Economia / L’AD del Gruppo Fs Luigi Ferraris: “Anno record in termini di capacità e sviluppo”
Ambiente / Luce per la casa: con la fine del mercato tutelato occhi puntati sulle offerte attente all’ambiente
Economia / Aree di servizio con colonnine per la ricarica elettrica: Ip e Macquarie danno vita alla joint venture IPlanet
Economia / La Starlink di Elon Musk contro Tim: “Ostacola lo sviluppo dei nostri servizi satellitari per Internet veloce”
Economia / Stop allo smart working semplificato, si torna alle regole pre-Covid. Cosa cambia
Economia / Anomalia sui conti Bnl: i clienti si trovano addebiti multipli e saldi azzerati. Poi la banca risolve il problema
Economia / Il patrimonio dell’1% più ricco degli americani ha superato la cifra record di 44mila miliardi di dollari
Economia / Chiara Ferragni esce dal consiglio di amministrazione di Tod’s