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L’ultima trovata dei “migliori”: i contagi aumentano ovunque ma non negli uffici. Parola di Brunetta

Immagine di copertina
Credit: Ansa

«Contrariamente al settore privato i dipendenti pubblici in smart working sono tutti tornati al lavoro, nel settore privato no. Quindi da questo punto di vista siamo stati più bravi del privato. Più della metà dei dipendenti delle banche sono ancora in smart working e non vogliono tornare»: parole, opere e omissioni del ministro Renato Brunetta pronunciate solo 21 giorni fa.

Brunetta, da sempre, vorrebbe essere ricordato per la sua lotta contro i fannulloni, è il suo marchio di fabbrica, l’etichetta con cui è riuscito a galleggiare in tutti questi anni al fianco di Silvio Berlusconi. La matrice però è piuttosto impolverata e Brunetta, come tutti i saccenti che hanno bisogno di produrre propaganda per rimanere a galla, è ormai datata.

Così mentre tutto il mondo parla di smart working come soluzione lavorativa del futuro qui da noi ci tocca sorbirci Brunetta e i suoi sodali che non riescono a svicolare dal pregiudizio che un lavoratore non lavori se non è controllato minuto per minuto dall’occhio vigile del padrone.

Sia chiaro, è in ottima compagnia, la visione padronale del datore di lavoro è un modus che qui da noi continua a essere ben radicato. Ai Brunetta di turno si potrebbero aggiungere tutti quei politici e quei sindaci che non vedevano l’ora di ricacciare la gente in ufficio per non danneggiare troppo la fondamentale economia del tramezzino al bar di sotto, gente terrorizzata dal fatto che le città si svuotassero di pendolari perché si sa che a qualcuno di passaggio si riesce sempre a rifilare qualcosa.

Un’idea del commercio a strascico, del ‘ndo cojo cojo che si fatica a sradicare. Ci si potrebbe aspettare anche qualche parola buona dal ministro della transizione ecologica Cingolani ma evidentemente il nostro continua imperterrito a credere che l’inquinamento di una foto mandata via watshapp sia un male infinitamente maggiore di milioni di auto che si spostano dalla periferia al centro per non trovare parcheggio tutte le mattine.

21 giorni fa Brunetta pronunciava questa parole e giusto ieri, con la variante Omicron che spaventa, il ministro ha rivendicato la propria scelta (che alla luce dei dati di oggi non appare proprio azzeccata) affermando che la diffusione del virus non ha niente a che vedere con il ritorno in massa negli uffici della Pubblica Amministrazione.

Qualcuno si aspetterebbe almeno che un ministro possa dire una cosa del genere con dei dati in mano e invece no. Qui da noi si continua ad andare a sensazione. Niente virus negli uffici come niente virus nelle scuole come l’anno scorso era tutto un ripetere “niente virus nelle fabbriche”. Forte ‘sto virus, riesce chirurgicamente a restare lontano dai luoghi del fatturato e della pubblica amministrazione, colpisce solo i fannulloni e gli spensierati. C’è da scommetterci che in una futura variante colpirà solo i percettori del reddito di cittadinanza e i disoccupati.

E tutti che ascoltano, riportano, scrivono e pubblicano. Nessun giornalista che alzi il dito per chiedere quale sia la fonte di tutte queste sensazioni. A proposito di serietà e dei “migliori”.

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