Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:19
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Trentatré poliziotti sono finiti sotto inchiesta per la scomparsa di tre italiani in Messico

Immagine di copertina

Dal 31 gennaio si sono perse le tracce dei tre uomini di origini partenopee che si trovavano a Tecaltitlan, dove lavoravano come ambulanti

Dal 31 gennaio 2017 si sono perse le tracce di tre italiani che si trovavano in Messico, a Tecaltitlan, città dello stato di Jalisco, area a rischio per la forte presenza di criminalità locale.

Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

I tre cittadini italiani sono: Raffaele Russo, 60 anni, suo figlio Antonio e suo nipote Vincenzo Cimmino, rispettivamente di 25 e 29 anni, tutti e tre di origini partenopee.

I tre uomini facevano gli ambulanti vendendo maglieria e altri oggetti. La famiglia Russo vive nelle cosiddette ‘Case Nuove’ di Napoli, le case popolari che si affacciano su via Marina.

Raffaele Russo si era recato in Messico per vendere in strada capi di abbigliamento acquistati a Napoli, i due ragazzi l’avevano raggiunto, per lavorare lì, appena cinque giorni prima di scomparire.

Il 21 febbraio, si è tenuta una conferenza stampa in cui il procuratore dello Stato di Jalisco, Raul Sanchez, ha annunciato che è stata avviata un’indagine contro 33 membri della polizia di Tcalitlan, per la sparizione dei tre italiani.

Intanto altri poliziotti dello Stato di Jalisco assicureranno la sicurezza nel territorio che conta 16.500 abitanti.

La sparizione

Il primo di cui si sono perse le tracce è stato proprio il 60enne che, nel primo pomeriggio del 31, è uscito dall’albergo Fuerte Real di Ciudad de Guzman. Da quel momento di lui non si è saputo più nulla.

Il figlio e il nipote lo hanno cercato, ma il suo telefono non dava segni di vita.

Il figlio Antonio e il nipote Vincenzo, di 25 e 29 anni, non riuscendo più a parlare al telefono con il sessantenne, sono andati nel punto in cui il gps dell’auto presa a noleggio segnalava la sua ultima posizione.

A un certo punto i due giovani si sarebbero fermati a fare benzina e lì sarebbero stati avvicinati da “diversi poliziotti a bordo di un auto e due moto, che gli hanno intimato di seguirli”, come hanno raccontato nell’ultimo messaggio vocale inviato su WhatsApp all’altro fratello Daniele, che si trovava anche lui in Messico con un quarto fratello, Francesco.

Poco dopo anche i telefoni dei due giovani avrebbero smesso di funzionare.

La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta. Il procedimento è stato affidato dal procuratore capo Giuseppe Pignatone al sostituto Sergio Colaiocco ed è al momento senza ipotesi di reato.

Il racconto dei familiari

Le foto dei tre italiani sono state pubblicate sui social locali con la scritta “Desaparecidos” e l’appello: “Aiutateci a trovarli”.

La famiglia è in contatto con la Farnesina, che ha già chiesto sul caso la massima discrezione.

Oltre a essere un feudo dei narcotrafficanti, l’area dove sono scomparsi i tre italiani è tristemente nota anche per i numerosi rapimenti che vi si verificano. È accaduto anche ad alcuni conoscenti di Russo in Messico.

Ecco perché in un primo momento la famiglia non ha avuto dubbi. Si aspettava la richiesta di riscatto, che però non è mai arrivata.

Riguardo alla criminalità locale e a presunti legami con l’ambulante, i familiari del sessantenne hanno spiegato agli inquirenti che Raffaele Russo non aveva mai avuto rapporti con organizzazioni criminali.

Tra le ipotesi c’è anche quella secondo cui l’uomo abbia potuto dare fastidio a qualcuno con la sua attività di ambulante.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Esteri / Oms: “Oltre 1.000 persone sono morte a Gaza in attesa di un’evacuazione medica dal luglio 2024”
Esteri / L’indiscrezione: “Grecia, Israele e Cipro valutano una forza militare congiunta nel Mediterraneo”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Esteri / Iran, condannato a morte per “corruzione sulla Terra”: ora il pugile Mohammad Javad Vafaei Sani rischia l’esecuzione
Esteri / Putin minaccia: “La Russia raggiungerà tutti gli obiettivi in Ucraina. Con la diplomazia o con la forza”