Gli animali creati dall’uomo che non dovrebbero esistere in natura
Dalla ligre all'orso grolare, alcuni sono ibridi ottenuti facendo accoppiare specie diverse, altri sono il risultato di esperimenti fatti in laboratorio
Il controllo delle specie animali e del patrimonio genetico ha da sempre affascinato l’uomo. Le sperimentazioni nel campo della genetica e della riproduzione nel corso dei decenni hanno condotto alla nascita di nuovi animali che in natura non dovrebbero esistere e che non rientrano in nessuna catena alimentare.
Nella gallery le immagini degli ibridi. Alcuni sono ottenuti facendo accoppiare specie diverse ma comunque interfeconde, altri sono frutto della selezione fatta dall’uomo. Altri ancora sono il risultato di esperimenti fatti in laboratorio.
Ligre
Il ligre è frutto di un incrocio tra un leone maschio e una tigre femmina, l’incrocio inverso si chiama tigone. Questi animali esistono solo in cattività, dato che in natura non condividono territori comuni.
Si tratta del felino più grande oggi esistente: i maschi possono raggiungere i 4 metri di lunghezza e sfiorare la mezza tonnellata di peso. Attualmente non sono riconosciuti come specie perché i maschi messi al mondo sono sterili.
Canarino Gibber Italicus
Questo tipo di canarino è un uccello di piccole dimensioni che sembra malato la cui postura è particolarmente strana: zampe e collo sono molto diversi rispetto alle normali misure, ed è privo di piumaggio in alcune parti del corpo.
È una razza di recente acquisizione, riconosciuta ufficialmente solo nel 1951. La selezione è cominciata nel 1930 con l’accoppiamento tra un boss belga e l’arricciato del sud. Molti allevatori la considerano un’aberrazione voluta dall’uomo.
Wholphin
Un wholphin è un raro ibrido, nato dall’accoppiamento di un delfino femmina e una pseudorca maschio. Attualmente sono noti solo due esemplari in cattività e si trovano al Sea Life Park alle Hawaii. Nei wholphin le dimensioni, il colore e la forma sono intermedi tra una specie e un’altra. In natura questa specie è considerata impossibile poiché la pseudorca, all’occorrenza, si nutre anche di delfini.
Pesci fluorescenti (glofish)
Si tratta di alcune specie di pesci d’acquario geneticamente modificati e fluorescenti, commercializzati da un’azienda americana. Il nome è anche un brevetto e un marchio registrato.
Si tratta di uno dei primi animali geneticamente modificati a diventare un animale domestico e disponibile solo negli Stati Uniti. Il progetto è nato creando in laboratorio un pesce che è frutto dell’unione tra il pesce zebra e i geni di una medusa fluorescente. Man mano sono state create varianti di vari colori. I pesci ottenuti sono meno fertili perché probabilmente impiegano più energia per la fluorescenza.
Mucche ercole (belgian blue)
Sono il risultato di una selezione artificiale durata due secoli: l’aspetto della loro muscolatura possente è conosciuta come “doppia muscolatura”. Tramite l’inseminazione artificiale è garantita la trasmissione del difetto genetico che permette ai muscoli di questi animali di continuare a crescere.
Ciò costringe l’animale a una crescita anomala, con conseguenti problemi di stress soprattutto all’ossatura, che con estrema difficoltà deve reggere tale peso. Tutto questo per ricavarne una carne più prelibata, più ricercata, poiché priva di grassi. Le mucche superano la tonnellata di peso e date le enormi dimensioni dei feti non riescono a partorire naturalmente e hanno sempre bisogno del parto cesareo.
Zebrallo
Il zebrallo è l’ibrido che nasce per l’incrocio tra un cavallo e una zebra: sono animali più grandi delle zebre ma più resistenti del cavallo. Mentre sul manto (solitamente simile a quello del genitore cavallo) appaiono evidenti le striature tipiche del genitore zebra, più raramente le si trova ben definite su dorso e testa.
I primi esperimenti furono compiuti durante la guerra in sud Africa tra boeri e inglesi: servivano animali più resistenti per il trasporto dei viveri e delle armi. Gli animali sono quasi tutti sterili.
Orso grolare
È un ibrido nato dall’incrocio tra un grizzly e un orso polare. Anche se molto raro è uno dei pochi ibridi che si può trovare anche in natura, l’esistenza fu confermata in Canada nel 2006 grazie all’analisi del Dna di un esemplare dall’aspetto inconsueto che era stato ucciso nell’Artico canadese.
In precedenza, esemplari ibridi erano stati creati in cattività e conservati negli zoo. Si pensa che il surriscaldamento globale abbia portato le due specie a invadere l’uno i territori dell’altro. L’ibrido ha dimensioni enormi.
Rana trasparente
A partire dai geni di alcune rane con la pelle sottile e lucida, che vivono nelle foreste pluviali del centro e del sud America, gli scienziati sono riusciti a creare in laboratorio una nuova specie di rana con la pelle completamente trasparente.
Con questo nuovo tipo di rane sarà possibile fare più agevolmente esperimenti in quanto la pelle permette di vedere tutti gli organi interni e di studiare direttamente su un essere vivo la nascita e lo sviluppo di malattie che interessano i vari organi.
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