Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:57
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Sarkozy accusato di aver ricevuto 50 milioni di euro da Gheddafi per la campagna elettorale del 2007

Immagine di copertina

Un uomo d'affari ha confermato le sue precedenti dichiarazioni sul finanziamento illecito dell'ex leader libico Muammar Gheddafi all'ex presidente francese

Un uomo d’affari franco-libanese ha pubblicamente confermato le sue dichiarazioni secondo cui l’ex leader libico Muammar Gheddafi donò 50 milioni di euro per finanziare la campagna elettorale di Nicolas Sarkozy, in corsa per la presidenza della Repubblica francese.

In un’intervista video pubblicata dal sito di notizie Mediapart, e riportata dal Guardian, Ziad Takieddine sostiene di aver fatto conoscere Sarkozy e Gheddafi e di aver consegnato personalmente valigette piene di denaro al politico francese in almeno tre occasioni nel 2006, pochi mesi prima della sua elezione.

“Sarkozy aprì le valigette: ed erano piene di soldi. Ho scoperto cose che non possono essere più tenute nascoste. Voglio denunciare la mafia nello stato in cui viviamo”, dice Takieddine nel video.

Le accuse erano già circolate sui media cinque anni fa, ma le dichiarazioni di Takieddine in questo momento potrebbero potenzialmente danneggiare Sarkozy nel suo tentativo di vincere le primarie all’interno del partito repubblicano e candidarsi alle presidenziali che si terranno ad aprile del 2017.

Sarkozy e il capo del suo staff dell’epoca, Claude Guéant, hanno ripetutamente negato di aver accettato denaro da Gheddafi, accusando l’uomo d’affari di diffamazione.

Nel 2013 un tribunale francese aveva aperto un’inchiesta su presunti finanziamenti illeciti nella campagna elettorale di Sarkozy, indagando su possibili capi d’accusa come “corruzione, concussione, abuso di potere, peculato, riciclaggio di denaro e complicità nel tentativo di nascondere questi reati”.

Tuttavia, nonostante numerose dichiarazioni dei testimoni e anni di indagini, Sarkozy non ha ricevuto nessuna condanna. Guéant è stato invece indagato per un presunto trasferimento bancario di 500mila euro ricevuto dalla vendita di due dipinti.

Nel 2011 il figlio di Gheddafi, Saif al-Islam, dichiarò al network Euronews di avere le prove del fatto che Sarkozy avesse accettato finanziamenti da Tripoli.

Ti potrebbe interessare
Esteri / L’allarme del Wfp: quest’inverno 17 milioni di persone a rischio fame in Afghanistan
Esteri / Israele bombarda ancora il Libano: almeno un morto e diversi feriti. L’Idf: “Colpiti due agenti di Hezbollah”
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Ti potrebbe interessare
Esteri / L’allarme del Wfp: quest’inverno 17 milioni di persone a rischio fame in Afghanistan
Esteri / Israele bombarda ancora il Libano: almeno un morto e diversi feriti. L’Idf: “Colpiti due agenti di Hezbollah”
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti