Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 15:52
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Le polizia cinese reprime nel sangue le proteste degli abitanti di Wukan

Immagine di copertina

Nella notte centinaia di poliziotti hanno fatto irruzione nel villaggio, con proiettili di gomma e gas lacrimogeni. Almeno una decina di persone sono state arrestate

Le autorità cinesi hanno represso una protesta nel villaggio di Wukan. Nella notte centinaia di poliziotti hanno fatto irruzione nel villaggio, con proiettili di gomma e gas lacrimogeni. Almeno una decina di persone sono state arrestate. Wukan adesso è sotto il controllo della polizia.

Le proteste sono nate in seguito all’incarcerazione di Lin Zuluan, eletto capo del villaggio dal 2012, con l’accusa corruzione. Secondo i suoi sostenitori il processo sarebbe una farsa, architettato per rimuoverlo dal suo ufficio. Zuluan aveva confessato i suoi presunti crimini in tv, ma secondo i suoi sostenitori si tratta di una confessione estorta con la forza.

Gli abitanti di Wukan hanno iniziato a inviare foto e video ai media in cui vengono mostrate le irruzioni della polizia in assetto anti-sommossa nelle case e altre scene di residenti feriti per strada. Tredici persone sono state arrestate per disturbo dell’ordine pubblico. 

La polizia ha diramato l’avvertimento che chiunque sarà sorpreso a protestare, dovrà affrontare conseguenze legali. 

Wukan è considerata un raro modello di democrazia cinese. Nel settembre 2011 sono scoppiate una serie di violente proteste durate almeno due mesi contro il sequestro e la vendita delle terre degli abitanti del villaggio da parte delle autorità. 

Nel tentativo di arginare mesi di proteste, il governo aveva permesso loro di tenere le elezioni per un nuovo capo villaggio, che sono state vinte da Lin Zuluan. 

Nei primi mesi del 2016, Zuluan ha iniziato a chiedere con insistenza un adeguato risarcimento per la terra espropriata. Nel mese di giugno è stato però arrestato e accusato di aver accettato tangenti. L’8 settembre è stato condannato a tre anni di galera con una multa di 400.000 yuan (circa 53mila euro), scatenando le proteste. 

Ti potrebbe interessare
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Ti potrebbe interessare
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”