Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:10
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Milano

CPR di via Corelli, la protesta di “Io accolgo”: “Approccio sbagliato all’immigrazione”

Immagine di copertina
Gli enti e le singole persone in prima linea per l'accoglienza protestano contro l'apertura del CPR a Milano Credit: ANSA/ MASSIMO PERCOSSI

L'ampio campo che va dalla Caritas ad Action Aid definisce "assolutamente sbagliata" la scelta di riaprire il centro e invita a un radicale cambio di atteggiamento nella gestione del fenomeno, a partire dal superamento delle leggi in essere

Nell’acceso dibattito sulla riapertura del CPR di via Corelli, interviene anche la rete milanese di “Io accolgo”, un network formato da ONG, associazioni e anche alcuni Comuni, di cui tre lombardi (Novate Milanese, Collebeato e Provaglio di Iseo, gli ultimi due nel Bresciano).

S&D

L’eterogeneo mondo rappresentato da “Io accolgo”, che spazia dalla Caritas ad Action Aid, definisce “assolutamente sbagliata l’apertura in via Corelli a Milano di un centro di permanenza per il rimpatrio per immigrati irregolari, ossia per le persone straniere non in possesso di un permesso di soggiorno valido”.

“I CPR sono strutture figlie di una visione unicamente autoritaria e securitaria del fenomeno migratorio. Si ripropone un modello fallimentare che necessita essere superato. Negli anni, cambiano i nomi, ma la sostanza non muta: prima chiamati CPT, centri di permanenza temporanea, poi CIE, centri di identificazione ed espulsione e poi ancora CPR, centro di permanenza per il rimpatrio, sono di fatto grandi strutture dove possono essere trattenute persone straniere private della libertà, pur non avendo compiuto alcun reato”.

“Nei CPR ad oggi operativi le condizioni dei trattenuti sono drammatiche, da un punto di vista igienico, della salute e della sicurezza. Inoltre, le sole procedure di identificazione si sono dimostrate, nel precedente periodo di apertura del centro di via Corelli, inefficaci e costose, con tempi lunghi, trasformando di fatto i CIE unicamente in luoghi di privazione della libertà senza giustificazione effettiva e di violazione dei diritti e della dignità delle persone. Chiediamo quindi che venga ripensata la scelta di aprire via Corelli”.

“È necessario che le risorse vengano più utilmente destinate a percorsi di inclusione sociale e lavorativa: apprendimento della lingua italiana, formazione professionale, accesso all’abitazione, al lavoro ed alla socialità. La lotta all’emarginazione e all’esclusione sono gli unici strumenti per garantire sicurezza a tutti. Bisogna cambiare l’approccio al fenomeno migratorio uscendo da una falsa concezione allarmistica/emergenziale che dura ormai da decenni, per realizzare una accoglienza vera e consapevole, assolutamente sostenibile dalla nostra economia, capace di produrre stabilità e trasmettere sicurezza sociale non solo ai migranti ma a tutti i cittadini”.

È oramai evidente la necessità riformare il testo legislativo in materia di immigrazione, dalla Turco-Napolitano, passando per la Bossi-Fini, fino ai decreti Minniti e Salvini, prevedendo forme di regolarizzazione di chi è già nel nostro Paese e canali di accesso regolari e sicuri a chi scappi da guerra, persecuzione, disastri ambientali o miseria e voglia costruirsi un futuro migliore nel nostro Paese. Solo in questo modo sarà possibile bloccare quella ‘macchina di produzione di illegalità’ che rende migliaia di persone prive di diritti ed esposti a devianza, lavoro nero e delinquenza”.

In conclusione, la rete di “Io Accolgo” afferma: “L’apertura del CPR via Corelli non fermerà il nostro impegno. Non lasceremo sole le persone chiuse in queste strutture, a Milano come altrove. Saremo un presidio democratico costante affinché all’interno della struttura vengano garantiti la dignità ed i diritti delle persone trattenute, a partire dalla tutela legale e dal diritto alla salute”.

Leggi anche: Immigrazione, riapre il CPR di via Corelli: proteste di fronte alla Prefettura
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Venezia: dal campanile di San Marco cadono alcuni pezzi di cemento armato
Cronaca / Femminicidi, Amnesty: "97 donne uccise, 64 da partner o ex"
Cronaca / Pandoro Ferragni-Balocco, per il giudice ci fu una “pratica commerciale scorretta”
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Venezia: dal campanile di San Marco cadono alcuni pezzi di cemento armato
Cronaca / Femminicidi, Amnesty: "97 donne uccise, 64 da partner o ex"
Cronaca / Pandoro Ferragni-Balocco, per il giudice ci fu una “pratica commerciale scorretta”
Cronaca / Piero Fassino denunciato per furto a Fiumicino: “Ma io volevo pagare”
Cronaca / Roma, ventenne stuprata da due nordafricani: adescata su Instagram
Cronaca / Processo Bochicchio, altro rinvio. E ora le parti civili puntano a far riaprire le indagini
Cronaca / Roma, allarme in hotel del centro per esalazioni tossiche: cinque intossicati
Cronaca / Roma, ragazza precipita da muro del Pincio: portata in codice rosso in ospedale
Cronaca / TPI insieme a Domani per la libertà di stampa in Italia
Cronaca / L’influencer Elena Berlato aggredita e rapinata a Milano: “Sono finita in ospedale”