Dentro il carcere di San Vittore a Milano
La scrittrice Elena Brenna ha documentato la vita all'interno del principale carcere del capoluogo lombardo
La scrittrice Elena Brenna è entrata nel 2012 all’interno del carcere di San Vittore a Milano e ha realizzato un reportage fotografico sulle condizioni di vita all’interno del penitenziario.
Le foto documentano una condizione di particolare sovraffollamento del carcere dove nel 2012 si era arrivati a ospitare 1.600 persone rispetto a una capienza di 800 posti.
“La situazione non è mai esplosa grazie al forte senso di comunità e coesione tra i detenuti e grazie alla buona relazione tra loro e guardie carcerarie”, racconta Elena Brenna.
La struttura penitenziaria si trova nel centro della città ed è stata costruita nel maggio del 1872, ma fu inaugurata nel 1879.
Il secondo raggio, visibile nella foto numero otto, è stato chiuso nel 2006 per il rischio di crollo.
Tra i 250 e i 300 detenuti lavorano quotidianamente nelle mansioni domestiche.
Tra i carcerati c’è una elevata incidenza di patologie psichiatriche di vario tipo e gravità: nel 2012 almeno 300 persone riscontravano problemi di salute mentale.
Secondo i dati riportati dall’Associazione Antigone nel suo rapporto del 2012, nel carcere di San Vittore erano ospitati 1.595 uomini (di cui 975 stranieri, pari al 61 per cento) e 110 donne (di cui 61 straniere, pari al 55 percento, e 8 mamme con bambini).
Dal 2015 la situazione all’interno del penitenziario sembrerebbe essere migliorata. Secondo quanto dichiarato dalla direttrice, Gloria Manzelli, nel carcere il sovraffollamento sarebbe diminuito e attualmente il numero dei detenuti sarebbe pari a quello dei posti disponibili.
N.B.: * Elena Brenna ha avuto modo di visitare il carcere nel 2012