Von der Leyen: “Abbiamo un piano preciso per l’invio di truppe europee in Ucraina”
La presidente della Commissione al Financial Times: "Tabella di marcia chiara, avremo l'appoggio degli Usa". Giovedì vertice a Parigi con Macron, Merz, Starmer e Rutte
I governi europei stanno lavorando a “piani piuttosto precisi” per il potenziale dispiegamento di truppe in Ucraina dopo la fine della guerra, nell’ambito delle garanzie di sicurezza per Kiev. Lo riferisce la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen parlando con l’autorevole quotidiano britannico Financial Times. Le garanzie di sicurezza che i Paesi membri dell’Ue offriranno all’Ucraina, aggiunge, avranno il pieno appoggio degli Stati Uniti.
“Abbiamo una tabella di marcia chiara e un accordo alla Casa Bianca e questo lavoro sta procedendo molto bene”, spiega von der Leyen, intervistata dal giornale a margine del suo tour negli Stati orientali dell’Ue vicini al confine con la Russia. La presidente della Commissione conferma che le cancellerie europee stanno lavorando a piani per “uno schieramento di truppe multinazionali e il sostegno degli americani”. “Il presidente Trump – sottolinea – ci ha rassicurato che ci sarà una presenza americana come parte del backstop. Questo è stato molto chiaro e ripetutamente ribadito”.
“Certo, c’è sempre bisogno della decisione politica del rispettivo Paese, perché schierare le truppe è una delle decisioni sovrane più importanti di una nazione”, aggiunge von der Leyen, secondo cui peraltro “il senso di urgenza è molto forte”. “Negli ultimi mesi abbiamo avuto diversi incontri in cui è stato ovvio che si può fare affidamento sugli europei”, assicura. “È chiaro che quando diciamo qualcosa, la facciamo”.
L’eventuale invio di truppe europee in Ucraina sarà uno dei principali argomenti sul tavolo in un vertice che si terrà giovedì 4 settembre a Parigi, a cui parteciperanno la stessa presidente della Commissione, il leader francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il primo ministro britannico Sir Keir Starmer e il segretario generale della Nato Mark Rutte.
Ma prima c’è da fermare la guerra: gli stivali dei soldati europei sbarcherebbero in Ucraina, infatti, solo dopo il raggiungimento di un accordo di pace o di tregua. Traguardo ancora lontano, almeno per il momento. “Putin non è cambiato, è un predatore”, osserva von der Leyen parlando con il Financial Times: Trump “vuole la pace” ma “Putin non si siede al tavolo delle trattative”.
Intanto, la presidente della Commissione annuncia che l’Ue continuerà a finanziare le forze armate ucraine anche dopo la fine del conflitto. Bruxelles, fa sapere, esplorerà nuovi flussi di finanziamento per garantire “un finanziamento sostenibile delle forze armate ucraine come garanzia di sicurezza”, dice. Von der Leyen sottolinea che, anche dopo l’eventuale accordo di pace, Kiev avrebbe bisogno di “un numero considerevole di soldati, che avranno bisogno di buoni stipendi e, naturalmente, di equipaggiamenti moderni. “Sarà sicuramente l’Ue – assicura – a dover dare il suo contributo”.