Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Per salvare il pianeta non serve essere vegetariani, basta smettere di mangiare pollo

Immagine di copertina

“Smetti di mangiare pollo, non importa cosa mangi al suo posto” è lo slogan di One Step for Animals che porta avanti una battaglia animalista a piccoli passi

E se l’ideologia vegana estremista stesse in realtà danneggiando le campagne per la salvaguardia degli animali? In questo video di Vox l’attivista vegano Matt Ball propone un nuovo approccio alla questione animalista.

Nonostante le campagne a favore di un’alimentazione etica e in difesa degli animali, non solo il consumo di carne negli Stati Uniti è aumentato negli ultimi 40 anni di quasi il 20 per cento, ma i dati di una ricerca di Faunalytics, organizzazione no profit americana che raccoglie e analizza dati per il movimento animalista, l’84 per cento dei vegetariani torna a mangiare carne.

Secondo Ball, queste persone abbandonano la propria dieta perché non riescono a sopportare la pressione sociale di dover mangiare solo alimenti di origine non animale. Lo studio di Faunalytics sostiene che il 63 per cento di chi non è più vegetariano non amava essere considerato diverso a causa della propria dieta.

È per questo che all’inizio del 2014, Matt Ball insieme ad altri attivisti ha fondato una nuova organizzazione chiamata One Step for Animals. Il suo obiettivo non è far cambiare stile di vita o dieta alle persone ma convincerne il maggior numero possibile a smettere di mangiare pollo. Secondo lui la battaglia animalista va combattuta spingendo le persone a fare piccoli passi alla volta.

Secondo One Step for Animals, gli animali da fattoria sono quelli che subiscono più abusi. Secondo Ball, sono necessari duecento polli per consumare l’equivalente del nutrimento di una sola mucca. Sul sito dell’organizzazione si può leggere che “un essere umano medio mangia più polli in sei mesi di quanti manzi mangerà nell’intero corso della sua vita”. Il suo obiettivo infatti è cambiare gli argomenti della campagna animalista facendo un primo passo allo scopo di ridurre il numero degli animali macellati a scopo alimentare.

Ma sarà davvero possibile convincere le persone a fare questo piccolo passo? Una recente ricerca apparsa a marzo sulla rivista ufficiale della Federazione Europea di Scienza e Tecnologia alimentare sostiene che in realtà “la volontà di cambiare la propria dieta in relazione alla riduzione o alla sostituzione della carne è sorprendentemente bassa”. È per questo che One Step for Animals usa nuovi e più semplici argomenti in favore degli animali.

“Smetti di mangiare pollo, non importa cosa mangi al suo posto” è lo slogan. Questi attivisti non ignorano affatto il problema dell’impatto ambientale del consumo di carne ma propongono un primo, concreto ma differente passo verso un mondo senza macellazione e abusi sugli animali.

Eppure per decenni la questione ambientale e quella di un approccio etico all’alimentazione sono sempre andate di pari passo. Sul sito della PETA, storica organizzazione no-profit a sostegno dei diritti degli animali, è possibile ancora leggere: “Quando la terra è usata per l’allevamento invece che per l’agricoltura, vengono consumati suolo e acqua preziosi”.

È lo stesso studio di Faunalytics a dimostrare che il 59 per cento dei vegetariani intervistati ha indicato la preoccupazione per l’ambiente come uno dei maggiori motivi che li ha spinti a interrompere la loro dieta a base di carne. Questo nuovo approccio e l’uso di argomenti diversi da quelli tradizionali potrebbe condurre ad un allontanamento del movimento per i diritti degli animali da quello per la salvaguardia dell’ambiente?

Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Esteri / Oms: “Oltre 1.000 persone sono morte a Gaza in attesa di un’evacuazione medica dal luglio 2024”
Esteri / L’indiscrezione: “Grecia, Israele e Cipro valutano una forza militare congiunta nel Mediterraneo”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Esteri / Iran, condannato a morte per “corruzione sulla Terra”: ora il pugile Mohammad Javad Vafaei Sani rischia l’esecuzione
Esteri / Putin minaccia: “La Russia raggiungerà tutti gli obiettivi in Ucraina. Con la diplomazia o con la forza”