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Usa, Donald Trump non esclude un terzo mandato alla Casa bianca nel 2028: “Me lo chiedono in molti. Mi piace lavorare”

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Il presidente degli Stati Uniti, in carica per la seconda volta da poco più di due mesi, pensa già a un terzo incarico, attualmente vietato dalla Costituzione. “Ci sono diversi modi per farlo”, ha spiegato in un’intervista alla Nbc. “Ma è ancora presto”

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, arrivato da poco più di due mesi al suo secondo mandato alla Casa bianca, non esclude un terzo incarico, malgrado quest’eventualità sia vietata dalla Costituzione.

Esistono diversi metodi, ha ammesso ieri Donald Trump in un’intervista telefonica concessa all’emittente statunitense Nbc, per aggirare le disposizioni del 22esimo emendamento, chiarendo che “non stava scherzando”. “Molte persone vogliono che lo faccia”, ha detto il presidente Usa. “Ma, voglio dire, fondamentalmente dico loro che abbiamo ancora molta strada da fare, sapete, è molto presto per l’amministrazione”.

“Mi concentro sul presente”, ha aggiunto Trump, che alla domanda se desiderasse davvero un ulteriore mandato alla Casa bianca ha risposto: “Mi piace lavorare”. “Non sto scherzando”, ha rimarcato il magnate repubblicano, quando gli è stato chiesto di chiarire questo punto. “Ma è decisamente troppo presto per pensarci”. Alla domanda se gli siano stati presentati dei piani al riguardo, il presidente Usa ha risposto: “Ci sono dei metodi con cui potresti farlo”.

Un’ipotesi coinvolge l’attuale vicepresidente JD Vance, che potrebbe candidarsi alla Casa bianca indicando Trump come vice per poi dimettersi, lasciando al magnate la presidenza. “È uno dei modi, ma ce ne sono anche altri”, ha risposto il magnate repubblicano, che però si è rifiutato di fare degli esempi.

La via principale richiederebbe l’abolizione del 22esimo emendamento, entrato in vigore nel 1951 e che proibisce a chiunque sia stato eletto presidente due volte di tornare nuovamente in carica. Un’eventualità estremamente difficile perché richiederebbe prima il voto dei due terzi dei deputati e dei senatori del Congresso o in alternativa la richiesta di due terzi degli stati di convocare un’apposita convention costituzionale e poi la ratifica di tre quarti degli stati federati. Malgrado le difficoltà però il deputato repubblicano del Tennessee, Andy Ogles, ha già presentato una risoluzione in questo senso al Congresso.

Intanto però, in un’intervista concessa la scorsa settimana all’emittente privata News Nation, l’ex consigliere di Trump Steve Bannon si è detto convinto che il magnate repubblicano “si candiderà e vincerà di nuovo nel 2028”. Per arrivarci, ha aggiunto senza fornire dettagli, “avremo un paio di alternative”. “Abbiamo avuto possibilità più improbabili di Trump 2028”, ha concluso. “Non sono ancora pronti a parlarne pubblicamente, ma tra un paio di mesi, penso che lo saremo”.

Alla Casa bianca comunque non sembrano affatto impreparati, visto che già a febbraio, a solo un mese dal secondo insediamento di Donald Trump, i profili social ufficiali dell’amministrazione rilanciavano i commenti del magnate repubblicano che lo paragonavano alla famiglia reale britannica, pubblicando la foto di una falsa copertina simile alla testata della rivista Time che ritraeva il presidente statunitense con un indosso una corona e la scritta: “Lunga vita al Re!”

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