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Home » Esteri

Usa, dottoranda turca arrestata per aver scritto un articolo contro il “genocidio di Israele”

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Rumeysa Ozturk, 30 anni, è stata fermata da agenti incappucciati del Dipartimento per la Sicurezza interna: revocato il suo visto e avviate le procedure di espulsione per "attività a sostegno di Hamas". Rubio: "Tolgo il visto a questi studenti lunatici". Il video fa il giro del mondo. Il procuratore del Massachusetts: "Sembra un rapimento"

Una dottoranda turca della Tufts University di Somerville, a pochi chilometri da Boston, è stata arrestata dagli agenti del Dipartimento per la Sicurezza interna degli Stati Uniti con l’accusa di aver partecipato ad “attività a sostegno di Hamas”. Il visto per motivi di studio le è stato revocato ed è in corso la procedura per espellerla dagli Stati Uniti.

Le autorità federali non hanno fornito elementi o prove a sostegno dell’accusa. È emerso tuttavia che la ragazza, Rumeysa Ozturk, 30 anni, nel marzo del 2024 ha co-firmato un articolo sul giornale della scuola in cui si esortava l’amministrazione dell’università a dare ascolto a una risoluzione del consiglio studentesco che accusava Israele di genocidio nei confronti della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza.

L’arresto è avvenuto per strada a Somerville nel tardo pomeriggio di martedì 25 marzo, nelle vicinanze delle abitazioni riservate agli studenti dell’ateneo. Ozturk si stava dirigendo verso un centro interreligioso per interrompere il digiuno del Ramadan, quando è stata fermata da sei agenti in borghese, alcuni dei quali con volto coperto, che si sono qualificati come “Polizia”. Gli agenti le hanno requisito il cellulare, l’hanno ammanettata e poi l’hanno caricata su un’auto senza contrassegni.

Nei giorni seguenti il video dell’arresto, ripreso dalla telecamere di videosorveglianza della zona, è diventato virale sul web, scatenando un’ondata di indignazione per le politiche di repressione del dissenso messe in atto dall’Amministrazione del presidente Donald Trump. Ozturk è almeno il settimo studente o ricercatore ad essere preso di mira dalle autorità per le sue posizioni sul conflitto in Medio Oriente. L’American Association of University Professors e la Middle East Studies Association hanno promosso un’azione legale contro l’Amministrazione Trump per quella che hanno definito la sua “politica di deportazione ideologica”.

Rumeysa Ozturk era in possesso di un visto per studenti. Si trova negli Stati Uniti per un dottorato di ricerca in studi infantili e sviluppo umano alla Tufts University nell’ambito del programma di scambio educativo Fulbright Program, promosso dagli Usa. L’avvocato della trentenne si è rivolto a un giudice distrettuale federale, che martedì stesso ha disposto il divieto di trasferimento della ragazza fuori dal Massachusetts senza preavviso. Ma quando la pronuncia è stata emanata, Ozturk  era già stata condotta in una struttura in Louisiana.

Giovedì 27 marzo, due giorni dopo l’arresto, il Dipartimento per la Sicurezza interna ha risposto ai giornalisti del Washington Post che la dottoranda turca “era coinvolta in attività a sostegno di Hamas” e ha aggiunto che “sostenere i terroristi” è motivo di revoca del visto.

Il segretario di Stato Marco Rubio ha criticato gli studenti stranieri che, a suo dire, stanno “creando scompiglio” nelle università e ha affermato che sono già stati revocati circa 300 visti per studenti. “Lo facciamo ogni giorno”, ha detto Rubio ai giornalisti giovedì: “Ogni volta che trovo uno di questi lunatici, gli tolgo il visto”.

Lo scorso 29 gennaio il presidente Trump ha firmato un ordine esecutivo che autorizza le forze di polizia a usare “ogni strumento legale appropriato per combattere l’antisemitismo nelle università” e si è impegnato a deportare gli studenti stranieri stanno prendendo parte a proteste universitarie “pro-terrorismo, antisemite e anti-americane”.

Il procuratore generale del Massachusetts Andrea Joy Campbell ha definito “allarmante” il fatto che l’Amministrazione Trump “abbia scelto di tendere un’imboscata” a Ozturk. “Sembra un rapimento”, ha osservato il procuratore parlando con l’Associated Press.

L’Ambasciata turca ha fatto sapere intanto che sta collaborando con le autorità statunitensi per garantire la tutela dei diritti di Ozturk. In una nota, i vertici della Tufts University parlano di situazione “spaventosa e angosciante” per Ozturk, “per i suoi cari e per la comunità”, in particolare per gli “studenti internazionali, il personale e i docenti che potrebbero sentirsi vulnerabili o turbati da questi eventi”.

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