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Ue, caos sugli aiuti ai palestinesi: “Basta fondi”, poi la rettifica

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Ue, caos sugli aiuti ai palestinesi: “Basta fondi”, poi la rettifica

Caos a Bruxelles sugli aiuti ai palestinesi. Nel giro di una manciata d’ore, la Commissione europea ha prima dichiarato che il tema dei finanziamenti sarebbe stato tra i temi della riunione straordinaria dei ministri degli Esteri, in programma per oggi. Successivamente ha annunciato lo stop immediato a “tutti i pagamenti” diretti ai palestinesi, per poi correggere il tiro escludendo gli aiuti umanitari. Infine, ieri sera, è arrivata l’ultima rettifica: in una nota ufficiale la Commissione ha spiegato che non ci sarà alcuna sospensione perché al momento non sono previsti al momento fondi a sostegno dei palestinesi.

A far nascere il caso, un post del commissario all’Allargamento, l’avvocato ungherese Olivér Várhelyi. Nel pomeriggio di ieri, dopo l’attacco senza precedenti di Hamas e lo scoppio della guerra a Gaza, Várhelyi ha annunciato su X che “tutti i pagamenti saranno immediatamente sospesi” e “tutti i progetti messi saranno sottoposti a revisione”. “Non ci sono le basi per continuare come prima”, ha scritto. “In quanto principale ente donatore dei palestinesi, la Commissione europea sta rivedendo il suo intero portafoglio di aiuti per lo sviluppo, per un valore totale di 691 milioni di euro”.

L’annuncio ha colto di sorpresa gli Stati membri, alcuni dei quali hanno contestato la decisione di tagliare gli aiuti proprio nel momento in cui la popolazione di Gaza finiva sotto le bombe. L’Irlanda e il Lussemburgo hanno condannato la fuga in avanti prima ancora della riunione dei ministri degli Esteri convocata per oggi. “A quanto ci risulta non esiste alcuna base giuridica per una decisione unilaterale di questo tipo da parte di un singolo commissario e non prevediamo una sospensione degli aiuti”, ha detto un portavoce del ministero degli Esteri irlandese. Anche i governi di Spagna e Belgio hanno espresso perplessità. Il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha telefonato a Várhelyi “per esprimere il suo disaccordo con questa decisione”.

Circa sei ore dopo il tweet di Várhelyi, la Commmissione europea ha confermato in una nota l’avvio di “un riesame urgente dell’assistenza dell’Ue alla Palestina”. “Il riesame in questione ha l’obiettivo di garantire che nessun finanziamento dell’UE consenta indirettamente a alcuna organizzazione terroristica di perpetrare attacchi contro Israele”, riporta il testo. “La Commissione valuterà altresì se, alla luce delle mutate circostanze sul campo, sia necessario adeguare i programmi di sostegno alla popolazione e all’Autorità palestinese”, prosegue la nota, che si conclude in maniera poco chiara. “Nel frattempo, poiché non erano previsti pagamenti, non vi sarà alcuna sospensione dei pagamenti”. L’Ue ha anche spiegato che il “riesame non riguarda l’assistenza umanitaria fornita nell’ambito della protezione civile e delle operazioni di aiuto umanitario europee (ECHO)”.

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