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Home » Esteri

La Turchia appoggia i ribelli siriani in un’offensiva contro i jihadisti a Idlib

Immagine di copertina

Buona parte della città siriana di Idlib si trova sotto il controllo dei jihadisti di Hayat al-Tahrir al-Sham. Nell'operazione è coinvolto anche l'Esercito siriano libero

La Turchia ha annunciato l’inizio di un’operazione militare per liberare la città siriana di Idlib, per buona parte controllata dai jihadisti del gruppo Hayat al-Tahrir al-Sham. Idlib e le circostanti aree del nord-ovest della Siria sono tra i principali baluardi dei gruppi ribelli che combattono contro il presidente Bashar al-Assad, ma negli ultimi mesi sono stati progressivamente sostituiti da fazioni jihadiste.

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L’operazione rientra nel patto di distensione tra Turchia, Iran e Russia e coinvolgerà gruppi di ribelli siriani aiutati dall’esercito turco. Mosca, alleata di Assad, offrirà supporto aereo.

“Non permetteremo l’apertura di un corridoio del terrore lungo i nostri confini con la Siria”, ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. “Dopo Idlib condurremo altre operazioni”.

Mustafa Sejari, ufficiale delle brigate Liwa al Mutasim, ha detto che i gruppi dell’Esercito siriano libero supportati dalla Turchia sono pronti a entrare a Idlib. “L’Esercito siriano libero, con l’aiuto delle truppe turche, è pronto a fare ingresso nell’area, ma al momento non ci sono movimenti”, ha detto.

L’offensiva su Idlib rappresenta il prosieguo dell’operazione “Scudo sull’Eufrate”, lanciata il 24 agosto 2016 per cacciare i gruppi legati al sedicente Stato islamico e le milizie curde presenti al confine turco.

Hayat al-Tahrir al-Sham è un’alleanza jihadista formata da quattro gruppi diversi. È nata a seguito della scissione all’interno del Fronte al-Nusra all’inizio di quest’anno. A capo dell’alleanza vi è Abu Mohammad al-Julani, un ex affiliato di al Qaeda.

L’impegno di Hayat al-Tahrir al-Sham nel continuare a combattere le forze governative siriane e i suoi alleati rappresenta una minaccia per la tenuta del patto di distensione tra Russia, Turchia e Iran.

Per indebolire l’alleanza jihadista, Ankara ha alimentato tensioni interne. Due gruppi hanno già abbandonato le fila dei miliziani islamisti.

La popolazione di Idlib è arrivata a quasi due milioni di persone dopo l’arrivo di civili e combattenti provenienti da altre aree sotto l’assedio dell’esercito siriano, che gode del supporto dei jet russi e delle milizie vicine a Teheran.

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