Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:10
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Trump ha nominato ‘cane pazzo’ Mattis a capo del Pentagono

Immagine di copertina

Il pluridecorato generale dei marines è un super falco, molto rispettato nelle forze armate per la sua esperienza in battaglia

Il presidente eletto Donald Trump ha scelto il pluridecorato generale dei marine James Mattis come prossimo capo del Pentagono. “Nomineremo ‘Mad Dog’ (cane pazzo, il soprannome del militare), come nostro segretario alla Difesa”, ha annunciato Trump giovedì 1 dicembre a Cincinnati, nell’Ohio.

Mattis, 64 anni, è un generale dei marines in pensione, una figura rispettata nelle forze armate per la sua esperienza di battaglia in Iraq e in Afghanistan. Ha smesso l’uniforme nel 2013, dopo aver guidato il comando centrale, controllando le operazioni militari degli Stati Uniti in Africa e in Medio Oriente.

Il soprannome di “Mad Dog” gli fu dato nel 1991, durante la prima guerra del Golfo. In 44 anni di carriera, Mattis si è guadagnato anche il nomignolo di “monaco guerriero”, ed è considerato un super falco.

Per assumere la responsabilità del Pentagono Mattis, secondo il Washington Post, avrà bisogno che il Congresso vari una nuova legislazione. La legge federale non permette a un militare che è stato in servizio nei precedenti sette anni di essere ministro della Difesa .

Come Trump, Mattis predilige la linea dura con gli avversari, con l’Iran in particolare. Altri dossier centrali che erediterà il futuro segretario alla Difesa sono le crisi in Siria e Iraq, dove gli Stati Uniti guidano la coalizione che combatte con bombardamenti aerei le postazioni del sedicente Stato islamico e sono impegnati ad addestrare le forze di sicurezza locali.

Nel comizio di Cincinnati Trump è anche tornato su alcuni temi centrali della sua campagna elettorale per ribadire gli impegni presi con gli elettori. Ha confermato che farà erigere un muro al confine con il Messico e risolverà il problema dell’immigrazione e sostituirà l’Obamacare. “Siamo un paese diviso, ma per vincere c’è bisogno di tutti gli americani, senza distinzioni di razza, età, reddito, geografia: è tempo di riunirsi”, ha concluso Trump, con un appello all’unità.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”
Esteri / Sudan: cronistoria di una guerra dimenticata
Esteri / Il piano di Trump è l’unica via possibile per la pace in Ucraina (di F. Bascone)
Esteri / Altro che trappola del debito: dalla Silicon Valley ai porti di mezzo mondo, ecco l’impero segreto dei prestiti della Cina
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale