Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Tre milioni di bambini non vanno a scuola

Immagine di copertina

Il 18% delle scuole in Siria è stato distrutto. Il tasso d'istruzione è passato dal 90% al 6% negli ultimi quattro anni

Sono quasi 3 milioni i bambini siriani che non vanno più a scuola dall’inizio del conflitto. In Siria più del 18 per cento delle scuole è stato distrutto.

Gli edifici scolastici sono stati utilizzati a scopi militari o come rifugio per chi ha perso la propria abitazione durante la guerra. Tra questi, sono circa 1.000 gli istituti che sono stati occupati da sfollati.

#WithSyria ha promosso un nuovo video per chiedere la fine degli attacchi sui civili e in particolare sulle scuole, sugli ospedali e sui rifugi. Save the Children ha aderito alla campagna di solidarietà, che nei mesi scorsi ha ottenuto anche il sostegno dell’artista e writer inglese Banksy (vedi foto in fondo).

Intere generazioni vedono messo a rischio il loro futuro. I tassi d’istruzione nel Paese sono passati da oltre il 90 per cento al 6 percento negli ultimi quattro anni. È quanto emerge dal rapporto sull’istruzione in Siria, pubblicato oggi da Save the Children e intitolato “Futuro a rischio”.

Prima del conflitto, la Siria spendeva quasi il 5 per cento del suo Pil annuale nell’istruzione. Oggi detiene il secondo tasso peggiore di istruzione al mondo. I tassi di abbandono scolastico nei campi profughi e nelle aree a forte densità di sfollati sono addirittura due volte più alti che in altre aree. Qui i bambini sono spesso costretti a lavorare, oppure vittime di bullismo e violenze.

“Un giorno degli uomini armati sono entrati nella scuola e hanno iniziato a sparare. Il giorno dopo mia madre ha detto che non potevo andare più a scuola”, ha detto Nagham, 9anni.

Le scuole sono attualmente tra i luoghi più pericolosi della Siria. “Se in questo momento chiedete a qualsiasi bambino informazioni sui diversi tipi di armi, sarebbe in grado di nominarle tutte; sanno piu’ cose sulle armi di quelle che riguardano le lezioni a scuola”, ha spiegato Hanan, 44anni, un insegnante.

All’interno del Paese, le strade che i bambini devono percorrere per raggiungere le scuole mettono in costante pericolo la loro vita e quella degli insegnanti. La metà dei bambini intervistati nel nord della Siria afferma di non riuscire quasi mai a concentrarsi in classe.

Quasi un bambino su tre si sente impotente, il 39 per cento fa spesso brutti sogni e il 42 per cento si sente triste. Il 38 per cento dei bambini non è in grado di affrontare lo stress causato da ciò che li circonda e secondo gli insegnanti più della metà si spaventa facilmente.

“È assolutamente vergognoso che non venga rispettato l’obbligo di legge di proteggere le scuole nel conflitto, mettendo in pericolo le vite di bambini innocenti e dei loro insegnanti e obbligando milioni di minori ad abbandonare la scuola”, denuncia Roger Hearn, direttore regionale di Save the Children per il Medio Oriente.

Nelle ultime ventiquattro ore sono morte in Siria 200 persone, tra cui donne e bambini, secondo quanto riportato dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), basato in Gran Bretagna ma che dal 2007 si avvale di una fitta rete di fonti mediche, attivisti e ricercatori sul terreno.

La situazione è molto difficile anche per i bambini che sono riusciti a sfuggire dal conflitto in Siria e si sono rifugiati nei Paesi vicini. In tutta la regione risulta che 1 bambino siriano su 10 svolga attività lavorative, anche se probabilmente il dato è molto più elevato. In Giordania, per esempio, il 47 per cento delle famiglie di rifugiati ha dichiarato di fare affidamento in parte o interamente sul reddito dei loro figli per andare avanti.

Banksy in sostegno della Siria

Ti potrebbe interessare
Esteri / AstraZeneca ritira il suo vaccino anti-Covid dopo le ammissioni sugli effetti collaterali
Esteri / Gli Usa fermano la fornitura di bombe a Israele, Hagari: “Presentato un piano per un anno di guerra a Gaza”. L'annuncio di Hamas: “Colloqui finiti, Israele è tornato indietro”
Esteri / È iniziata l’invasione israeliana di Rafah: "Preso il controllo del valico. Uccisi 20 miliziani e individuati nuovi tunnel". Netanyahu: “La proposta di Hamas voleva solo impedire l’operazione a Rafah”
Ti potrebbe interessare
Esteri / AstraZeneca ritira il suo vaccino anti-Covid dopo le ammissioni sugli effetti collaterali
Esteri / Gli Usa fermano la fornitura di bombe a Israele, Hagari: “Presentato un piano per un anno di guerra a Gaza”. L'annuncio di Hamas: “Colloqui finiti, Israele è tornato indietro”
Esteri / È iniziata l’invasione israeliana di Rafah: "Preso il controllo del valico. Uccisi 20 miliziani e individuati nuovi tunnel". Netanyahu: “La proposta di Hamas voleva solo impedire l’operazione a Rafah”
Esteri / Xi Jinping torna in Europa dopo cinque anni e va in visita in Francia, Serbia e Ungheria
Esteri / Russia annuncia esercitazioni militari nucleari contro "minacce dell'Occidente"
Esteri / Cessate il fuoco, Hamas accetta l’accordo di Egitto e Qatar. Israele: “Esaminiamo proposta, ma i preparativi per Rafah continuano”
Esteri / Usa, l’ennesima gaffe di Joe Biden: gli alleati India e Giappone sono Paesi “xenofobi”
Esteri / Serbia: nominato vice premier l’ex capo dell’intelligence sanzionato dagli Usa
Esteri / Germania: la città di Berlino è pronta a “regalare” Villa Goebbels
Esteri / Siria, raid Usa uccide un pastore. Il Pentagono ammette: “Scambiato per un leader di al-Qaeda”