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Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gli Usa fermano la fornitura di bombe a Israele per i timori su Rafah. Raid israeliano su Gaza, sette vittime. Hagari: “Presentato un piano per un anno di guerra a Gaza”. Hamas: “Colloqui finiti, Israele è tornato indietro” | DIRETTA

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Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, mercoledì 8 maggio

Sono ore di grande tensione in Medio Oriente: quando la trattativa per il cessate il fuoco tra Hamas e Israele sembrava finalmente aver avuto esito positivo, l’esercito israeliano ha occupato il valico di Rafah dando inizio all’annunciata operazione militare. “L’ingresso a Rafah serve a due principali obiettivi di guerra: il ritorno dei nostri ostaggi e l’eliminazione di Hamas” ha dichiarato il premier Benyamin Netanyahu secondo cui “la proposta di ieri di Hamas mirava a silurare l’operazione a Rafah”. Di seguito le ultime notizie di oggi, mercoledì 8 maggio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 17,00 – Austin conferma: “In pausa la fornitura di armi a Israele” – Il segretario Usa alla Difesa Lloyd Austin è il primo alto funzionario statunitense a confermare pubblicamente di aver messo in pausa un trasferimento di armi a Israele per le preoccupazioni legate all’operazione militare a Rafah, lo scrive Haaretz. “Stiamo attualmente rivedendo alcuni aiuti alla sicurezza a breve termine. Nel contesto degli eventi in corso a Rafah”. Ha detto a una commissione del Senato. Austin ha detto che gli Stati Uniti sono stati chiari fin dall’inizio sul fatto che Israele deve rendere conto dei civili a Rafah.

Ore 16,00 – Hamas: “Colloqui finiti, Israele è tornato indietro” – Hamas ha fatto sapere che sono finiti i colloqui al Cairo e che Netanyahu è tornato al punto di partenza. Lo riferisce Haaretz citando anche una fonte israeliana secondo cui non c’è stata “una svolta” nei negoziati, pur se la delegazione resta nella capitale egiziana.

Ore 15,00 – Axios: “Ancora ampie distanze ma la delegazione di Israele resta al Cairo” – Tra Israele e Hamas resta ancora “ampia” la distanza per raggiungere un accordo, ma la delegazione dello Stato ebraico rimane al Cairo. Lo ha riferito Barak Ravid di Axios sul social X, citando un funzionario israeliano. La proposta di Hamas “supera tutte le linee rosse di Israele” e non consente alcun progresso, ha dichiarato il funzionario, secondo cui sebbene “rimangano ampie distanze”, la delegazione israeliana rimarrà al Cairo “per cercare di colmare queste differenze e farà uno sforzo significativo per promuovere un accordo”.

Ore 14,00 – Tajani: “Italia continua a spingere per cessate il fuoco” – L’Italia continua a spingere per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, che permetta la liberazione degli ostaggi e il rinvio dell’attacco israeliano a Rafah. Lo ha dichiarato il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, a margine di un convegno su Italia-Africa alla Farnesina. L’obiettivo è di “salvare il maggior numero possibile di vite umane” e permettere l’invio di aiuti umanitari alla popolazione palestinese, “che sta vivendo un momento di estrema difficoltà”, anche attraverso il progetto Food for Gaza, promosso dalla stessa Farnesina.

Ore 13,00 – Unrwa: “Nessun aiuto passato finora dal valico di Kerem Shalom” – L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha affermato che non sono ancora arrivati aiuti Gaza attraverso il valico riaperto di Kerem Shalom e che non c’è nessuno a riceverli da parte palestinese. I lavoratori sono fuggiti durante l’incursione di ieri della brigata di carri armati israeliani che ha occupato il vicino valico di Rafah tra Gaza e l’Egitto.

Ore 12,00 – Hagari: “Presentato un piano per un anno di guerra a Gaza” – “Non inganneremo l’opinione pubblica: anche dopo che ci saremo presi cura di Rafah, ci sarà il terrorismo. Hamas si sposterà a nord e si riorganizzerà”. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari al quotidiano Yedioth Ahronot aggiungendo che l’Idf ha “presentato un piano al governo per combattimenti a Gaza che dovrebbero durare un anno”.”Gaza – ha sottolineato – è forse uno dei teatri più difficili al mondo: sovraffollata e piena di tunnel”. “Andiamo incontro ad anni difficili e dovremo spiegarlo sia all’interno sia all’esterno”. Hagari ha quindi detto che l’Idf si è assunto la responsabilità per il “fallimento” del 7 ottobre.

Ore 11,00 – Israele: “Continuiamo l’operazione antiterrorismo a Rafah est” – Truppe dell’Idf “stanno continuando l’operazione mirata di antiterrorismo per eliminare Hamas e smantellare le sue infrastrutture in specifiche aree di Rafah est”. Lo ha confermato il portavoce militare secondo cui “in numerosi combattimenti ravvicinati lo scorso giorno, i soldati hanno eliminato terroristi e scoperto strutture così come imbocchi di tunnel in molte località ad est di Rafah”. “Le truppe hanno cominciato il processo di smantellamento sia delle strutture terroristiche sia degli imbocchi dei tunnel. I soldati stanno operando con “raid mirati sul lato di Gaza del valico di Rafah”.

Ore 10,00 – Israele: “Riconoscere Stato Palestina è premio a Hamas e Iran” – “Riconoscere uno Stato palestinese dopo il 7 ottobre significa premiare Hamas che ha ucciso oltre 1.000 israeliani”. Lo ha detto il ministro degli esteri Israel Katz aggiungendo che “significa dare un premio al regime iraniano. Significa vivere con la possibilità di un altro 7 ottobre”. Secondo Katz, l’unica maniera per “promuovere la pace sono negoziati diretti nell’ambito di un processo di normalizzazione regionale”.

Ore 9,00 – Appello Qatar, impedire “genocidio” a Rafah – Il Qatar ha esortato la comunità internazionale a impedire un “genocidio” a Rafah dove le truppe israeliane si apprestano a intervenire con un’operazione di terra. Doha ha lanciato un appello “per un’urgente azione internazionale per impedire che la città sia invasa e un crimine di genocidio sia commesso”.

Ore 7,00 – Usa fermano consegna bombe a Israele per timori su Rafah – Gli Stati Uniti hanno sospeso la consegna di un carico di bombe dopo la mancata risposta di Israele alle “preoccupazioni” di Washington in merito all’annunciata offensiva su Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha detto un alto funzionario militare americano. “Abbiamo sospeso la consegna di una spedizione di armi” a Israele “la scorsa settimana: si tratta di 1.800 bombe da 910 chili e 1.700 bombe da 225 chili”, ha detto la fonte dell’amministrazione Biden coperta da anonimato.

Ore 8,00 – Israele riapre valico Kerem Shalom Israele ha riaperto il valico di Kerem – Shalom a Gaza. Lo hanno riferito le autorità, precisando che i camion provenienti dall’Egitto sono già in fase di ispezione. Lunedì la Casa Bianca aveva fatto sapere che il premier israeliano Benyamin Netanyahu aveva concordato la riapertura del valico nella telefonata con il presidente americano Joe Biden.

Ore 6,00 – Sette morti e numerosi feriti in attacco israeliano a Gaza – Un attacco aereo israeliano ha ucciso almeno sette persone e ne ha ferite molte altre a Gaza City. Lo rende noto l’ospedale locale al-Ahli, affermando che un attacco aereo contro un appartamento ha ucciso sette membri della famiglia al-Louh nella città settentrionale di Gaza. Alcuni testimoni, inoltre, hanno riferito di colpi d’arma da fuoco e di attacchi nel centro e nel sud della Striscia di Gaza, in particolare nell’area di Rafah.

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