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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Cessate il fuoco, Hamas accetta l’accordo di Egitto e Qatar. Israele: “Esaminiamo proposta, ma i preparativi per Rafah continuano” | DIRETTA

Immagine di copertina
Credit: AGF

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, lunedì 6 maggio

A sette mesi dagli attentati di Hamas e della Jihad Islamica in Israele, costati la vita a oltre 1.100 persone, non accenna a fermarsi la guerra scatenata dallo Stato ebraico nella Striscia di Gaza, malgrado quasi 34.700 morti, per la maggior parte donne e minori. Di seguito le ultime notizie di oggi, lunedì 6 maggio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.

DIRETTA

Ore 21,00 – Hamas: “Accettata proposta in tre fasi, Biden ha garantito” – Un dirigente di Hamas ha dichiarato la proposta di cessate il fuoco accettata oggi è articolata in tre fasi dalla durata di 42 giorni ciascuna. In un’intervista ad al-Jazeera, Khalil al-Hayya, vice del leader di Gaza Yahya Sinwar, ha anche dichiarato che il presidente statunitense Joe Biden si sarebbe impegnato personalmente per attuare l’accordo. È quanto i mediatori hanno riferito ad Hamas, ha aggiunto al-Hayya.

Secondo l’esponente del movimento islamista, la prima fase dell’accordo prevede il ritorno degli sfollati a Gaza e il ripristino delle forniture di aiuti umanitari e carburante. Nella prima fase verrebbero rilasciati 50 prigionieri palestinesi per ogni donna tenuta prigioniera da Hamas. Nella seconda fase, Hamas rilascerebbe i prigionieri maschi in cambio di un numero imprecisato di prigionieri palestinesi. La terza fase dell’accordo prevederebbe l’avvio dell’attuazione di un piano di ricostruzione per un periodo da tre ai cinque anni.

Ore 20,30 – Idf: “Continuiamo a preparare l’operazione di terra a Rafah” – Anche dopo i recenti sviluppi, Israele si sta preparando “alla possibilità dell’operazione di terra a Rafah”, dopo l’evacuazione dei civili per cui valgono ancora le disposizioni di spostamento annunciate questa mattina. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari riferendosi all’annuncio di Hamas sull’accettazione dell’accordo proposto dai mediatori. “Esaminiamo ogni risposta molto seriamente ed esauriamo ogni possibilità sui negoziati e il ritorno degli ostaggi alle loro case il più rapidamente possibile come compito centrale. Al tempo stesso continuiamo e continueremo ad operare nella Striscia”, ha aggiunto.

Ore 20,00 – Hamas: abbiamo accettato proposta di cessate il fuoco – Hamas ha detto ai mediatori che accetta l’accordo di cessate il fuoco di Egitto e Qatar. Il suo leader Ismail Haniyeh lo ha comunicato  al primo ministro del Qatar e il ministro dell’intelligence egiziano durante una telefonata.

Ore 14,00 – Ue, von der Leyen: “Cina limiti proliferazione armi iraniane. Necessaria tregua a Gaza” – La Cina potrebbe limitare la “irresponsabile proliferazione” dei missili e dei droni iraniani. Lo ha detto oggi in conferenza stampa la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen dopo aver incontrato il capo di Stato cinese Xi Jinping. “Crediamo che la Cina possa svolgere un ruolo importante nel limitare la proliferazione irresponsabile di missili balistici e droni iraniani”, ha affermato l’ex ministra della Difesa tedesca, ribadendo anche la richiesta per un cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi israeliani.

Ore 13,45 – Gaza, il bilancio dei morti sale a 34.735 vittime – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 34.735 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche oltre 78.108 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 52 persone e altre 90 sarebbero rimaste ferite. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 13mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto. Per le Nazioni Unite invece, la maggior parte delle vittime della guerra sono donne (circa 10mila) e minori (oltre 14mila).

Ore 13,00 – Hamas: “Continueremo i negoziati per la tregua” – Hamas continuerà i negoziati per arrivare a una tregua nella Striscia di Gaza nonostante i preparativi di Israele per offensiva a Rafah, dove le forze armate dello Stato ebraico (Idf) hanno ordinato alla popolazione di evacuare alcune zone nell’est della città dove si sono rifugiati circa 1,4 milioni di sfollati palestinesi. Lo ha annunciato oggi all’agenzia di stampa Afp il portavoce di Hamas Abdul Latif al-Qanou, secondo cui il gruppo terroristico palestinese proseguirà “i negoziati in modo positivo e a cuore aperto”. L’accordo per una tregua, ha ribadito il portavoce, deve prevedere “un cessate il fuoco permanente e il soddisfacimento delle richieste del popolo” palestinese.

Ore 12,45 – Israele, attacco di Hezbollah su Metula: 2 feriti – Due soldati israeliani sono rimasti feriti oggi nella zona di Metula, nel nord dello Stato ebraico, a seguito di un attacco con droni carichi di esplosivi rivendicato dal gruppo armato sciita libanese Hezbollah. Lo riporta il quotidiano online The Times of Israel.

Ore 12,30 – Israele: il gabinetto di guerra approva all’unanimità l’offensiva a Rafah – Il governo e il gabinetto di guerra di Israele hanno approvato con voto unanime il lancio di un’offensiva sulla città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza dove si sono rifugiati oltre 1,4 milioni di sfollati palestinesi. Lo rende noto il portale israeliano Ynet, secondo cui l’operazione militare “dovrebbe iniziare entro pochi giorni”. In mattinata, le forze armate israeliane (Idf) hanno ordinato alla popolazione civile dell’est della città di trasferirsi nelle zone di al-Mawasi e Khan Younis.

Ore 12,00 – Egitto, media di stato: “L’attacco di Hamas a Kerem Shalom ha sabotato i negoziati per la tregua” – L’attacco lanciato ieri da Hamas e dalla Jihad islamica contro il valico di Kerem Shalom tra Israele e la Striscia di Gaza, che ha provocato 4 morti e 10 feriti tra i soldati dello Stato ebraico, ha causato lo stallo nei colloqui per un tregua nel territorio costiero palestinese mediati da Usa, Egitto e Qatar. L’indiscrezione arriva dall’emittente statale egiziana al-Qahera, che cita in proposito una fonte anonima ma di “alto livello” del Paese nordafricano. “La delegazione egiziana per la sicurezza sta intensificando i suoi sforzi per contenere l’attuale escalation tra le parti”, ha aggiunto la fonte citata dall’emittente. “Il valico è aperto e gli aiuti stanno affluendo nella Striscia”. Hamas aveva accusato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di “aver sabotato” i negoziati, insistendo per un cessate il fuoco temporaneo per arrivare a uno scambio tra i 134 ostaggi ancora in mano al gruppo terroristico e alcune migliaia di detenuti palestinesi. L’accusa era stata ripresa dal New York Times, citando un anonimo funzionario israeliano secondo cui l’accordo per una tregua a Gaza sarebbe stato possibile fino a sabato 4 maggio quando il premier Netanyahu dichiarò per ben due volte che non ci sarebbe stato alcuna intesa per la liberazione degli ostaggi che comportasse la fine della guerra nella Striscia. Oggi, l’ufficio del primo ministro israeliano ha definito “una completa menzogna e un deliberato inganno del pubblico” quanto riportato nell’articolo del quotidiano statunitense. “Hamas è quello che sabota qualsiasi accordo non muovendosi di un millimetro dalle sue richieste estreme che nessun governo israeliano potrebbe accettare”, si legge nella nota diramata stamattina dal governo di Israele.

Ore 11,00 – Israele: morto un quarto soldato nell’attacco di Hamas a Kerem Shalom – Un quarto soldato israeliano è morto a seguito delle ferite riportate durante un attacco missilistico lanciato ieri da Hamas contro un posto di blocco nei pressi del valico di Kerem Shalom tra Israele e la Striscia di Gaza. Lo hanno confermato oggi le forze armate israeliane (Idf), secondo cui la vittima aveva 18 anni, era originaria di Rishon Lezion e serviva come sergente presso la Brigata Nahal. Oltre ai quattro militari morti, nell’attacco sono rimasti feriti altri 10 soldati, di cui tre versano in gravi condizioni.

Ore 10,00 – Hamas minaccia: “L’evacuazione di Rafah è una pericolosa escalation” – L’evacuazione di alcune zone di Rafah in previsione di un’offensiva israeliana è una “pericolosa escalation che avrà delle conseguenze”. La minaccia è stata lanciata all’agenzia di stampa Reuters dal portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri. In mattinata, le forze armate israeliane (Idf) hanno ordinato alla popolazione civile dell’est della città, dove si sono rifugiati circa 1,4 milioni di sfollati, di trasferirsi nelle zone di al-Mawasi e Khan Younis, entrambe località nel sud della Striscia di Gaza.

Ore 9,45 – Iran: atteso oggi a Isfahan il direttore dell’Aiea Raphael Grossi – Il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) Raphael Grossi è atteso oggi in Iran per partecipare alla Conferenza internazionale sulla scienza e la tecnologia nucleare e tenere una serie di colloqui con i funzionari locali sul programma atomico della Repubblica Islamica. La tre giorni, inaugurata oggi a Isfahan, sede dell’impianto di arricchimento dell’uranio di Natanz e obiettivo dell’attacco missilistico del mese scorso attribuito a Israele (che non ha provocato danni al sito nucleare), prevede un discorso di Grossi, che in seguito incontrerà anche il direttore dell’Organizzazione per l’energia atomica iraniana, Mohammad Eslami. La scorsa settimana lo stesso funzionario iraniano si era detto “sicuro che questi negoziati aiuteranno ulteriormente a chiarire le ambiguità” e che Teheran sarà “in grado di rafforzare le relazioni con l’Agenzia”. L’Aiea accusa l’Iran di aver disattivato negli ultimi anni i dispositivi di monitoraggio internazionale negli impianti nucleari e di aver escluso i suoi ispettori.

Ore 9,30 – Unrwa: “Un’offensiva israeliana su Rafah sarebbe devastante per i civili” – Un’offensiva israeliana su Rafah sarebbe “devastante” per gli 1,4 milioni di residenti e sfollati della città meridionale della Striscia di Gaza. L’avvertimento è arrivato oggi dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). “Un’offensiva israeliana a Rafah significherebbe più sofferenze e morti tra i civili”, ha denunciato l’organizzazione in un post su X (ex Twitter), affermando che il personale dell’Agenzia Onu non lascerà la città per ora. “L’Unrwa non sta evacuando: l’Agenzia manterrà una presenza a Rafah il più a lungo possibile e continuerà a fornire aiuti alla popolazione”.

Ore 9,15 – Israele, Idf: “30 razzi lanciati dal Libano sulle Alture del Golan” – Una trentina di razzi sono stati lanciati oggi dal Libano sulle alture del Golan. Lo hanno reso noto le forze armate israeliane (Idf), secondo cui non si registrano feriti. L’attacco è stato rivendicato dal gruppo armato sciita libanese Hezbollah, che ha preso di mira una base militare dello Stato ebraico nell’area. Per tutta risposta, l’esercito israeliano sta bombardando i siti di lancio a colpi di artiglieria.

Ore 9,00 – Israele: il ministro della Difesa Gallant ha avvisato il segretario Usa Austin dell’evacuazione a Rafah – Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha informato ieri sera il segretario della Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin dell’evacuazione dei civili da Rafah. Lo ha comunicato oggi il ministero della Difesa di Tel Aviv, secondo cui i due hanno avuto un colloquio telefonico in merito nella serata di ieri. Durante la telefonata, si legge nella nota del ministero, Gallant ha dichiarato che a Israele non è rimasta altra scelta dopo il fallimento dei negoziati per il rilascio degli ostaggi e una tregua a Gaza, se non quella di lanciare la sua offensiva sulla città più meridionale della Striscia, dove si sono rifugiati oltre 1,4 milioni di sfollati.

Ore 8,00 – Israele, media: Netanyahu riceverà oggi il direttore della Cia Burns – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu riceverà oggi a Gerusalemme il direttore della Cia William Burns. Lo riferisce il quotidiano online The Times of Israel, che cita un funzionario dell’amministrazione dello Stato ebraico, secondo cui il capo dell’intelligence statunitense sta cercando di mantenere vivi i negoziati dopo il fallimento dei colloqui avvenuti nel fine settimana tra Israele e Hamas per una tregua nella Striscia di Gaza mediati da Usa, Egitto e Qatar. Burns cercherà un accordo in extremis prima dell’inizio dell’operazione militare israeliana a Rafah, nel sud della Striscia, dove si sono rifugiati oltre 1,4 milioni di sfollati. In mattinata, le forze armate israeliane (Idf) hanno ordinato alla popolazione civile di abbandonare l’est della città.

Ore 7,00 – Idf ordinano una prima evacuazione da Rafah est – Le forze armate israeliane (Idf) hanno ordinato alla popolazione di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove si sono rifugiati oltre 1,4 milioni di sfollati, di lasciare la città, inviando messaggi di testo, lanciando volantini ed effettuando telefonate ai civili ancora in loco. Secondo le Idf, l’evacuazione dei residenti sarà “temporanea e limitata”. “Questa mattina”, ha detto alla stampa un portavoce militare israeliano durante un breve incontro online, “abbiamo iniziato un’operazione di portata limitata per evacuare temporaneamente i residenti nella parte orientale di Rafah”. “Si tratta di un’operazione di portata limitata”. Secondo le Idf, l’operazione di evacuazione interesserà circa 100mila persone.

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