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Home » Esteri

Xi Jinping torna in Europa dopo cinque anni e va in visita in Francia, Serbia e Ungheria

Immagine di copertina
Credit: AGF

Il viaggio del leader cinese non ha solo una valenza politica ma soprattutto economica

Per la prima volta in cinque anni il presidente cinese Xi Jinping è in visita in Europa. Il viaggio, cominciato ieri, prevede tre tappe in Francia, Serbia e Ungheria e incontri con i capi di Stato Emmanuel Macron e Aleksandar Vucic, con il premier Viktor Orban e con la presidente della Commissione dell’Unione europea, Ursula von der Leyen.

L’obiettivo del leader cinese è promuovere un nuovo ordine globale multipolare non dominato dagli Stati Uniti d’America ma soprattutto aumentare gli investimenti nei Paesi del Vecchio Continente alleati dei Pechino.

Da Parigi, oggi Xi ha elogiato la Francia, il cui presidente Emmanuel Macron ha spesso sottolineato come l’Europa “non debba mai essere vassallo degli Stati Uniti” e ha poi invitato l’Ue a restare un “partner” di Pechino e ad approfondire il “coordinamento strategico” bilaterale.

Da parte sua, il capo dell’Eliseo ha definito “decisiva” la cooperazione con la Cina per porre fine alle guerre in Ucraina e Medio Oriente e ha chiesto “regole eque per tutti” in materia di commercio tra l’Ue e Pechino. Ursula von der Leyen invece ha sottolineato i “gravi squilibri” negli scambi bilaterali e ha fatto sapere che Bruxelles è pronta “a difendersi” ma ha anche lanciato un appello al presidente cinese perché intervenga contro la minaccia nucleare russa e la proliferazione di armi, missili e droni iraniani.

La seconda tappa del tour diplomatico di Xi è prevista poi a Belgrado e cade in occasione del 25esimo anniversario del bombardamento Nato contro l’ambasciata cinese in Serbia nel 1999, in cui morirono tre giornalisti cinesi. Da qui il presidente
si recherà quindi a Budapest, altro alleato storico non solo della Cina ma anche della Russia in Europa.

Il presidente serbo Vucic si è detto “onorato” della visita del suo “amico” cinese e ha annunciato che promuoverà nuovi investimenti di Pechino nel Paese. La visita di Xi infatti non ha solo una valenza politica ma soprattutto economica.

Serbia e Ungheria figurano tra i firmatari dell’Iniziativa Belt & Road, la nuova Via della Seta abbandonata l’anno scorso dall’Italia. Belgrado e Budapest hanno sottoscritto un accordo da 9,4 miliardi di dollari con la Cina per modernizzare la linea ferroviaria tra le due capitali, che si collega alla rotta diretta verso il porto del Pireo, in Grecia, controllato da una società cinese e principale approdo delle merci di Pechino in Europa.

Vucic spera che la Cina voglia aprire anche una fabbrica di treni in Serbia. Orban invece vuole attirare a Pecs, nel sud dell’Ungheria, un impianto produttivo di auto elettriche cinesi mentre a Debrecen, la seconda città più grande del Paese, è già in costruzione uno stabilimento per la produzione di batterie da 7,3 miliardi di euro, il maggior investimento diretto mai effettuato dall’estero in terra magiara.

D’altra parte, in un discorso tenuto alla Conservative Political Action Conference (CPAC) organizzata la scorsa settimana in Ungheria, il premier Orban, che ha dato priorità agli investimenti cinesi dopo il blocco dei fondi da parte dell’Ue ha delineato la visione di “un’economia globale organizzata secondo il principio del vantaggio reciproco e libera dalle ideologie”. E Pechino ringrazia.

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