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Terremoto, si aggrava ancora il bilancio: più di 21mila morti tra Turchia e Siria. Altri bambini estratti vivi

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Terremoto, si aggrava ancora il bilancio: più di 21mila morti tra Turchia e Siria. Altri bambini estratti vivi

Continua a salire il bilancio del devastante terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria, mentre si affievolisce la sperazione di trovare ancora sopravvissuti sotto le macerie. Ormai sono più di 21mila le vittime nei due paesi, 18.342 in Turchia e 3.377 in Siria, per un totale di 21.719: un bilancio destinato ad aggravarsi nei prossimi giorni.

Nonostante il gelo, nelle scorse ore i soccorritori sono riusciti ancora a estrarre persone vive sotto le macerie. Come il piccolo Mohammed, 9 o 10 anni, riportato alla luce dopo 80 ore sotto le rovine di un palazzo di quattro piani crollato nel distretto di Elbistan a Kahramanmaras, epicentro del terremoto della notte del 6 febbraio. Un altro salvataggio è stato accolto dagli applausi a Belen, nella provincia turca di Hatay, dove è stata portato alla luce un’intera famiglia, padre, madre e tre figli, dopo 82 ore.  Ha sei anni invece Beren, salvata a Gaziantep dai soccorritori inviati dall’India. “Preparerò il caffè per tutti”, ha promesso ai soccorritori una donna di Antakya, sepolta sotto le macerie per 83 ore.

In Siria oggi è attesa la visita del direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, dopo le polemiche degli scorsi giorni per le difficoltà di far arrivare aiuti nel paese colpito da sanzioni, già insaguinato da 12 anni di guerra civile. Dall’unico posto di frontiera aperto fra i due paesi, a Bab al-Hawa, è transitato un primo convoglio di aiuti delle Nazioni Unite diretti nelle regioni controllate dai “ribelli” . Si tratta di materiali per assistere circa 5 mila sopravvissuti, ma i soccorritori dei Caschi bianchi hanno contestato che si tratta di forniture inadatte all’emergenza attuale.

L’Onu ha ribadito che gli aiuti in Siria, dove ci sono 11 milioni le persone che hanno bisogno di assistenza, “non devono essere politicizzati” mentre le sanzioni sono state denunciate anche dai missionari salesiani, secondo cui “la solidarietà internazionale si è mobilitata ma non trova sempre la via per arrivare ai destinatari ultimi”. Il segretario generale Antonio Guterres ha rivolto un appello per il sostegno dei donatori alla popolazione siriana colpita. Attivato anche un meccanismo europeo, ha fatto sapere l’UE mentre Italia e Romania hanno presentato un piano che prevede la fornitura di tende, sacchi a pelo, materassi, letti, alimenti e vestiti invernali.

Tra i dispersi c’è ancora l’imprenditore italiano Angelo Zen a cui nelle ultime ore si è andata ad aggiungere una famiglia italiana di origine siriana di sei persone. “Siamo in contatto con le famiglie e i vigili del fuoco stanno facendo tutto il possibile”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a cui la famiglia di Zen ha delegato proprio la gestione delle notizie.

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