Siria, Bonino: “Conte non risponde alle mie domande sull’export di armi verso la Turchia”
"Ho chiesto a Giuseppe Conte se stiamo davvero bloccando le forniture militari, se solo quelle future o anche quelle già concordate, però non ho mai ricevuto risposta da parte del Presidente del Consiglio"
Siria: Bonino, Conte non risponde su Turchia
La senatrice Emma Bonino attacca il presidente del Consiglio Conte sulla questione dell’export di armi verso la Turchia. “Conte non risponde in merito alla Turchia. Quella di Erdogan è una pulizia etnica sistematica e pertanto ho chiesto a Giuseppe Conte se stiamo davvero bloccando le forniture militari, se solo quelle future o anche quelle già concordate, però non ho mai ricevuto risposta da parte del Presidente del Consiglio”, dichiara.
“Abbiamo sbagliato ad abbandonare i negoziati con la Turchia, che sarebbero durati 20 anni. E così adesso Ankara è uscita dall’orbita europea ma è evidente che l’Europa è un gigante economico, un nano politico e un verme militare. E sta ripetendo lo stesso errore con Albania e Montenegro, che per il veto di Macron sono state lasciate da sole e ora rischiano di entrare nell’orbita di qualcuno che non è l’Europa”, ha aggiunto la leader di + Europa durante la registrazione di “Roma InConTra” di Enrico Cisnetto.
Il ministro degli Esteri Di Maio il 16 ottobre ha firmato l’atto interno alla Farnesina per bloccare le vendite future di armi alla Turchia da parte dell’Italia che prevede anche l’avvio di un’istruttoria sui contratti in essere.
Rete Disarmo, il network delle organizzazioni della società civile che si battono per il blocco della vendita delle armi, ha però denunciato che in attesa che l’istruttoria si concluda milioni di euro di armi continueranno a partire indisturbate e per questo motivo ha chiesto lo stop immediato delle consegne.
L’Italia dal 2016 al 2018 ha ricevuto autorizzazioni per l’esportazione di 761,8 milioni di euro di armamenti verso la Turchia. 362 milioni solo nell’ultimo anno. A certificarlo è la relazione di Camera e Senato dello scorso aprile. Questa cifra, come riportato nello stesso documento, “colloca la Turchia tra i primi 25 Paesi destinatari di licenze individuali di esportazione nel 2018”, per la precisione tra i primi tre, dopo il Qatar e il Pakistan.
Se invece teniamo conto del dato complessivo a partire dal 2015 le autorizzazioni concesse per l’esportazioni di armi salgono a 890,6 milioni di euro. Nel 2018 le armi effettivamente consegnate erano poco più della metà per un valore di 463,8 milioni di euro, il che significa che l’altra metà deve ancora arrivare a destinazione e sta continuando a partire indisturbata.