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Home » Esteri

Decine di persone uccise in un attacco aereo del governo siriano

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Attacchi aerei e razzi sulla periferia di Damasco da parte del governo siriano e delle forze armate russe: decine di civili sono rimasti uccisi

Decine di civili sono stati uccisi nella periferia di Damasco durante gli attacchi da parte del governo siriano e delle forze armate russe domenica 13 dicembre, secondo quanto riferito da Al Jazeera

Ahmad, un agente della divisione di Douma della Difesa civile siriana, ha dichiarato ad Al Jazeera che gli attacchi aerei e i missili lanciati da parte del governo hanno avuto come obiettivo il distretto di Ghouta nella periferia di Damasco.

“Almeno 41 civili, compreso un bambino di nove anni, sono stati uccisi durante gli attacchi solamente a Douma, altri 250 sono stati feriti”, ha dichiarato. “È stata colpita la scuola al-Hosn al-Basri. Il preside e quattro studenti sono stati uccisi durante l’attacco. Gli studenti feriti sono stati curati nelle cliniche mediche più vicine”.

Gli attacchi hanno avuto inizio intorno alle 8.30 ora locale. 

“Negli scorsi tre mesi, queste zone sono state continuamente oggetto di attacchi aerei e lancio di missili e nessuna delle persone uccise era un combattente – tutte le persone che hanno perso l vita erano civili”, ha dichiarato Ahmad. “La popolazione sta pagando il prezzo di questo conflitto ogni giorno”.

L’Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus) con sede nel Regno Unito ha riferito un bilancio di 28 civili uccisi, aggiungendo che ci si aspettava un ulteriore aumento del numero di morti a causa delle gravi condizioni di alcuni feriti. 

Le forze armate del governo hanno inoltre attaccato la città di Saqba, situata sempre nella periferia di Damasco, ha dichiarato un testimone. 

Gli avvenimenti di domenica hanno seguito di un giorno l’attacco a Homs, una delle principali città siriane, colpita da un’autobomba che ha ucciso 16 persone.  

Il sedicente Stato islamico ha rivendicato l’attacco.

Il conflitto siriano, nato come una protesta pacifica nel marzo 2011, ha causato almeno 250mila morti, secondo quanto riportato dalle Nazioni Unite. 

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