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Home » Esteri

Ministro russo Lavrov ospite di “Zona Bianca”: “Dovete pagare in rubli, Italia in prima fila contro di noi”

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Nella sua prima intervista a una tv europea dall’inizio del conflitto, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha parlato al programma di Rete 4 “Zona Bianca” del conflitto in corso, delle sue conseguenze economiche e dei media occidentali.

“La Russia non ha mai smesso di lavorare per evitare la Terza guerra mondiale”, ha dichiarato il ministro degli Esteri di Mosca rispondendo a una domanda del conduttore Giuseppe Brindisi. sottolineando come in Occidente si tenda spesso a travisare le dichiarazioni della Russia”.

“I mass media e i politici occidentali travisano ciò che viene detto dalle istituzioni russe. Quando si parla delle minacce e mi chiedono quanto siano reali queste minacce io rispondo sempre così: la Russia non ha mai interrotto gli sforzi per raggiungere gli accordi che garantiranno il non svilupparsi di una guerra. Abbiamo proposto ai nostri colleghi americani di ripetere ciò che era stato detto da Gorbaciov e Reagan nel 1987 e accettare una dichiarazione che confermi che una guerra nucleare non avrebbe vincitori. Non siamo riusciti a convincere l’amministrazione Trump ma l’amministrazione Biden era d’accordo. E nel 2021 a Ginevra Putin e Biden hanno accettato questa dichiarazione, su nostra iniziativa. C’era anche una proposta di Putin di convocare un summit dei cinque membri permanenti del consiglio di sicurezza Onu ma gli Stati Uniti e la Gran Bretagna rallentano”, ha detto Lavrov.

Rispondendo a una domanda su come la Russia vede oggi l’Italia, la massima carica diplomatica del Cremlino ha fatto sapere che L’Italia è in prima fila tra coloro che non solo adottano sanzioni anti russe ma anche tutte le iniziative in questo senso. Purtroppo all’inizio è stata una sorpresa ma adesso ci siamo abituati al fatto che l’Italia può essere anche questo, forse questa è la verità, non lo so. Mi sembrava che il popolo italiano e l’Italia avessero un approccio un po’ diverso rispetto al mondo e all’equità e che sapessero distinguere il bianco dal nero. Non voglio sbagliarmi qui, alcune dichiarazioni di alcuni politici italiani per non parlare della stampa sono davvero andate oltre le buone norme diplomatiche e dell’etica giornalistica”.

L’intervistatore prosegue parlando delle armi mai viste annunciate dal presidente russo Vladimir Putin. “Lo sanno tutti, tre anni fa il presidente Putin ha presentato delle nuove armi ultrasoniche che hanno cominciato ad essere al centro della nostra attenzione dopo che gli Stati Uniti hanno stracciato l’accordo contro le armi nucleari,” ha risposto Lavrov. “Poi al presidente Putin ha chiesto perché questo documento non era stato firmato e che avrebbe permesso una pace mondiale e il presidente Bush jr ha detto che hanno voluto uscire dall’accordo perché erano preoccupati dall’Iran e dalla Corea del Nord. Quindi le armi ultrasoniche sono state elaborate perché lo scudo antimissile degli Stati Uniti sarà rivolto contro la Russia e contro la Cina. Per questo sono state elaborate queste armi” ha sottolineato.

Riguardo al 9 maggio, la data annunciata di recente dal Putin in cui si potrebbe scatenare una guerra totale, Laveov ha risposto che “i nostri militari non pianificano le azioni in base a una data. I ritmi dipendono dalle necessità di minimizzare i rischi per la popolazione civile e per i militari russi”.

Sulla presenza di mercenari occidentali in Ucraina, invece, il ministro ha detto che “Tutte le polemiche riguardo la presenza di mercenari del battaglione Wagner servono a distogliere l’attenzione su ciò che fanno i nostri colleghi occidentali e la situazione riguardo lo scontro nell’acciaieria Azovstal di Mariupol e i desideri isterici di Zelensky, del suo entourage e dei suoi partner occidentali di far uscire queste persone, ha a che fare sul fatto che sono presenti mercenari e ufficiali occidentali tra le fila dei radicali ucraini”.

Su Bucha, la cittadina dov’è stato commesso un brutale eccidio della popolazione civile, l’alto diplomatico russo ha affermato che “il 30 marzo i militari russi sono usciti da Bucha. Il sindaco di Bucha ha dichiarato la vittoria dicendo che Bucha era tornata alla vita normale e poi dopo tre giorni hanno cominciato a far vedere questi morti non voglio approfondire questo aspetto perché è talmente evidente che sia un fake che qualsiasi osservatore lo può capire dal primo sguardo”.

Il conduttore del programma ha poi chiesto se la Russia vuole la resa di Zelensky per la pace. Lavrov ha risposto: “Zelensky può portare la pace  se interrompe di dare ordini criminali ai propri battaglioni nazisti e li obbliga a interrompere le ostilità. Non vogliamo che si arrenda, vogliamo che dia l’ordine di interrompere le ostilità e lasciare tutti i civili. Il nostro scopo non è il cambio di regime in Ucraina, questa è una specialità americana, di solito loro si occupano di questo in tutto il mondo. Mentre noi vogliamo garantire solo la sicurezza delle persone nell’Oriente dell’Ucraina perché non siano minacciata dalla nazificazione di questo Paese e perché dall’Ucraina non giungano minacce per la federazione russa.”

Riguardo allo stato di salute fisica di Putin, il funzionario del Cremlino è stato più telegrafico, e ha dichiarato (ridendo) “Chiedetelo ai leader stranieri che ci hanno parlato nell’ultimo periodo”.

Infine, per quanto riguarda il pagamento in rubli del gas russo, per Lavrov “i Paesi europei importatori del gas russo, come l’Italia, devono pagarlo in rubli perché hanno rubato” a Mosca le sue riserve valutarie in dollari e euro depositate presso le banche europee imponendo un congelamento nell’ambito delle sanzioni. Voi pagherete comunque nella valuta prevista dai contratti ma le forniture verranno considerate pagate quando queste somme saranno state convertite in rubli, che non possono essere rubati. Per gli acquirenti non cambierà nulla, pagheranno stesse somme previste dai contratti”.

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