Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 15:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Attentato a Mosca: gruppo neonazista mette all’asta sui social il coltello usato per tagliare l’orecchio a uno dei presunti autori della strage

Immagine di copertina

Il coltello usato da un soldato russo per tagliare l’orecchio a uno dei presunti attentatori del 22 marzo a Mosca è stato messo all’asta su Telegram.

L’annuncio è stato pubblicato ieri sera sul canale TopaZ Govorit, che con oltre 147 mila follower è legato ad ambienti neonazisti e ai seguaci dell’ormai smantellata compagnia mercenaria Wagner. “Mettiamo all’asta il coltello adatto per il taglio dell’orecchio”, si legge nel post, che non prevede alcuna offerta minima e si chiude con un’emoticon sorridente.

Secondo i gestori del canale, si tratterebbe dell’arma usata il 23 marzo per torturare il 30enne Saidakrami Rajabalizoda, uno dei quattro presunti autori materiali della strage alla Crocus City Hall di Mosca, rivendicata dal sedicente Stato Islamico (Isis) e che ha provocato almeno 139 morti e quasi 200 feriti.

L’uomo era apparso in un video circolato subito dopo il suo arresto e la cui autenticità non è ancora stata dimostrata. Le immagini mostrano un militare in tuta mimetica tenere a terra il sospettato mentre un altro soldato gli taglia una parte dell’orecchio destro per poi provare a fargliela mangiare.

Alcuni post precedenti apparsi sempre su TopaZ Govorit sostengono che il militare responsabile della tortura sia un esponente dell’estrema destra. Un’altra foto con quella che sembra essere la stessa arma, pubblicata dal medesimo gruppo Telegram, ritrae un uomo in divisa marrone con il simbolo neonazista del sole nero.

Sarebbe così che gli amministratori del canale sarebbero entrati in possesso della lama, mostrata ancora insanguinata nell’annuncio. Non è chiaro se l’arma sia effettivamente quella utilizzata nel video (né se il filmato sia autentico). Comunque i gestori del gruppo hanno annunciato che verseranno “una parte dei soldi raccolti (dall’asta, ndr) su un conto di beneficenza intestato alle vittime dell’attentato terroristico”.

Il canale non ha ancora fatto sapere se l’arma sia stata effettivamente venduta ma, secondo il quotidiano britannico Daily Mail, l’offerta più alta finora pervenuta equivale a 10 mila rubli, poco meno di 100 euro.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Ti potrebbe interessare
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”