Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:23
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

I religiosi pakistani si schierano contro la legge per la protezione delle donne

Immagine di copertina

La legge approvata dalla provincia del Punjab, dove nel 2013 sono stati riportati quasi 6.000 casi di violenze, è stata bollata come anti-islamica e anticostituzionale

Un potente istituto religioso pakistano che si occupa di fornire consulenze al governo sulla compatibilità tra le leggi e l’Islam ha dichiarato giovedì 3 marzo che la nuova legge che criminalizza la violenza contro le donne è “anti-islamica”.

La Legge per la protezione delle donne, approvata dalla provincia del Punjab (la più grande del Pakistan) la settimana scorsa, fornisce una protezione legale senza precedenti alle donne vittime di violenza domestica, psicologica e sessuale. Inoltre, richiede la creazione di una linea telefonica gratuita per le denunce e di rifugi per le donne.

Ma da quando la legge è passata all’assemblea del Punjab, molti leader religiosi conservatori hanno decretato che la legge è in conflitto con il libro sacro dell’Islam, il Corano, e con la costituzione pakistana.

Tra di loro anche Fazlur Rehman, il capo di uno dei partiti religiosi più grandi del Pakistan, la Jamiat-i-Ulema Islam. “Questa legge rende un uomo insicuro”, ha dichiarato ai giornalisti, “questa legge rappresenta il tentativo di rendere il Pakistan nuovamente una colonia occidentale”.

“L’intera legge è sbagliata,” ha dichiarato il capo del Consiglio dell’Ideologia Islamica, Muhammad Khan Sherani, durante una conferenza stampa, citando versi del Corano per dimostrare quanto la legge fosse “anti-islamica”.

Il consiglio, che esiste da oltre cinquant’anni, è noto per le sue decisioni controverse. In passato ha stabilito che il DNA non può essere utilizzato come prova primaria nei casi di stupro, e ha sostenuto una legge che richiede alle donne che denunciano di esserne state vittime di portare quattro testimoni uomini a deporre in tribunale prima che il caso possa essere instaurato.

La decisione del consiglio, presa a gennaio, di ostacolare una proposta di legge per imporre pene più severe per il matrimonio di bambine dell’età di otto o nove anni ha fatto infuriare gli attivisti per i diritti umani.

La nuova legge stabilisce che giurie distrettuali si occupino di investigare le denunce di abusi, e prevede l’uso di braccialetti elettronici per controllare i responsabili dei crimini violenti.

Nel 2013, sono stati registrati quasi seimila casi di violenza contro le donne nel solo Punjab, secondo il gruppo in difesa dei diritti delle donne Aurat Foundation.

Quei casi rappresentavano il 74 per cento di quelli sull’intero territorio nazionale, ma i dati relativi al 2013 sono gli ultimi disponibili.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”