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Quante persone muoiono ogni anno cadendo

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Le cadute sono la seconda causa di morte accidentale nel mondo. Le sottovalutiamo, anche se uccidono 424mila persone ogni anno, molto di più degli attentati terroristici

A gennaio del 2017, il video dello sciatore americano di 25 anni che cade per oltre 50 metri senza riportare ferite raggiunse milioni di visualizzazioni. Tutti quelli che videro quel filmato si chiesero come avesse fatto a sopravvivere.

Quello di Devin Stratton non è l’unico caso nella storia. Nel 1919 la Guy’s Hospital Gazette, bollettino medico dell’omonimo ospedale di Londra, raccontava la storia di un soldato canadese, di stanza in Francia, sopravvissuto a una caduta da una scogliera alta quasi 100 metri.

Esattamente cento anni fa, nel 1917, un cadetto americano di nome Hugh DeHaven, a seguito di un incidente aereo e dopo una caduta di oltre 200 metri, fu l’unico sopravvissuto delle quattro persone coinvolte. Come fu possibile?

Di fronte alle cadute, ciò che conta è come si cade. Non capita certo tutti i giorni di trovarsi nel bel mezzo di un incidente aereo o di fare un capitombolo di 100 metri da una scogliera, eppure tutti dobbiamo stare attenti a non cadere.

Le persone di solito sono spaventate da epidemie come ebola, da attacchi di animali feroci o dagli attentati terroristici ma, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ogni anno le cadute uccidono più di tutte queste messe insieme e sono la seconda causa di morte accidentale nel mondo.

Nel 2015, sono state 29.376 le vittime di attentati terroristici, mentre nello stesso anno sono morte 424mila persone per essere cadute.

L’80 per cento delle vittime vive in paesi poveri e in via di sviluppo, questi casi riguardano in particolare persone con più di 65 anni.

Cadere è pericoloso anche per le tasche dei contribuenti. In Italia, secondo i dati della Commissione europea, sono migliaia i casi di persone finite in ospedale a causa di cadute accidentali.

Il problema maggiore di questo fenomeno è che può accadere a chiunque e in ogni momento. Ovviamente i più anziani e i bambini sono i soggetti più a rischio. La migliore cura resta la prevenzione. Tuttavia secondo l’Istituto superiore della sanità, solo il 15 per cento degli anziani in Italia ha ricevuto consigli su come evitare le cadute dal medico o da un altro operatore sanitario.

Ma quali sono i giusti consigli, visto quanto costano le cadute a persone e istituzioni? Cosa possiamo fare per prevenirle? Gli scienziati del Dipartimento di fisiologia e kinesiologia biomedica alla Simon Fraser University della British Columbia, in Canada, vogliono insegnare alle persone come cadere per minimizzare i rischi e impedire conseguenze gravi.

Può sembrare strano ma spesso sono le ovvietà a essere importanti. È allora fondamentale fare attenzione all’ambiente che ci circonda e assicurarsi per esempio che gli ambienti dove camminiamo siano sempre adeguatamente illuminati, di uscire dalla piscina usando la scaletta o mettere sempre un tappetino nella doccia.

Un altro fattore importante è la concentrazione. Meglio non guardare il telefono mentre si cammina e tenersi sempre al corrimano delle scale. I pesi che portiamo poi – come zaini, borse o valigie – possono mettere in pericolo il nostro equilibrio e sbilanciarci.

Anche l’abbigliamento va curato. Bisogna fare attenzione a indossare scarpe che non abbiano suole economiche, ai tacchi alti e indossare sempre il casco, nel caso si usi una bicicletta o un veicolo a due ruote. Mentre si fa attività sportiva, per esempio scii o skateboard, non bisogna mai dimenticare le protezioni.

Tenersi in forma è un buon metodo di prevenzione. Un individuo ben allenato è meno soggetto a cadute e recupera prima e meglio dalle loro conseguenze. Quindi è bene camminare, correre, iscriversi in palestra, non usare droghe, limitare l’uso di alcol e sigarette e seguire una dieta equilibrata.

Tuttavia il metodo migliore per evitare conseguenze da una caduta è quello di cadere nel modo giusto. I medici stanno sviluppando risposte sicure di atterraggio per contribuire a limitare i danni causati dalle cadute. Se stai cadendo, per prima cosa proteggi la testa: il 37 per cento delle cadute con conseguenze gravi colpisce il cranio.

Gli istruttori di salto col paracadute incoraggiano le persone a cercare di non cadere in piedi o all’indietro. La cosa migliore è rotolare e cercare di lasciare che le parti laterali carnose del tuo corpo assorbono l’impatto.

“Non è il volo a ucciderti ma il colpo alla fine della corsa” dice una vecchia barzelletta in voga tra i paracadutisti. La decelerazione è la chiave per sopravvivere a una caduta anche da grandi altezze ed è fondamentale per evitare gravi lesioni.

Non è né la durata della caduta né l’altezza a essere importante. Ma ciò che accade quando si arriva al suolo.

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