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Iraq, durante le proteste di inizio mese 111 persone sono morte e 3.458 sono rimaste ferite

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La gente era scesa in piazza per protestare contro la carenza di lavoro, di servizi, di elettricità

Iraq: proteste di inizio mese, dato ufficiale è 111 morti e 3.458 feriti

Le proteste di inizio ottobre in Iraq hanno provocato la morte di 111 persone. Tra queste 107 sono civili e quattro sono membri delle forze di sicurezza. Le persone rimaste ferite sono invece 3.458. Sono i dati riportati da Sky News Arabia.

La commissione di inchiesta predisposta da Baghdad per indagare sull’accaduto ha anche certificato che i civili sono stati uccisi a causa dell’uso eccessivo della forza dovuta al fallimento del governo nell’imporre il coprifuoco. Contro i manifestanti, ha aggiunto la commissione, le forze di sicurezza, nel tentativo di reprimere le rivolte hanno sparato proiettili veri.

In Iraq la gente era scesa nelle piazze delle principali città, Baghdad, Hillah, Najaf e Nassiriyah, per protestare contro la carenza di lavoro, di servizi, di elettricità. Secondo i dati della Banca Mondiale, il tasso di disoccupazione tra i giovani in Iraq arriva al 25%, mentre è intorno al 20% della forza lavoro totale, situazione che nel Paese sta generando un forte malcontento.

Il governo, oltre ad imporre il coprifuoco, aveva bloccato l’accesso a internet in gran parte del paese, impedendo anche la diffusione delle immagini degli scontri. Molte delle manifestazioni erano state organizzate proprio attraverso i social e la mossa del governo voleva essere un tentativo per ostacolare altre proteste.

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