Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:25
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Israele accusata di tagliare i fondi alle scuole private cristiane

Immagine di copertina

33mila studenti di scuole cristiane del Paese non hanno ancora cominciato la scuola per protestare contro i tagli. Il governo è accusato di favorire le scuole ebraiche

Circa 2.500 persone si sono riunite ieri davanti all’ufficio del Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Gerusalemme, per protestare contro il taglio dei fondi alle scuole cristiane imposto dal governo.

Le critiche che i manifestanti rivolgono agli amministratori riguardano la volontà non dichiarata di spingere i cristiani a frequentare le scuole pubbliche israeliane e di agire per contrastare l’insegnamento dei valori cristiani nelle scuole.

L’amministrazione israeliana è accusata di elargire maggiori fondi a istituti ebraici ultra-ortodossi, piuttosto che distribuirli equamente tra le varie tipologie di istituti. Nonostante l’anno scolastico sia iniziato ufficialmente il primo settembre, gli insegnanti e i 33mila studenti di 47 scuole cristiane nel Paese, sono rimasti a casa per protesta.

In Israele le scuole private – tra cui quelle cristiane – ricevono una sovvenzione parziale da parte del governo, che copre circa tre quarti dei costi di gestione. Lo stato israeliano ha però tagliato alcuni fondi supplementari che le scuole hanno dovuto compensare con un aumento delle tasse d’iscrizione, un onere pesante in particolar modo per la minoranza araba cristiana, il cui reddito è tendenzialmente minore rispetto alla maggioranza ebraica.

In risposta alle proteste, il ministro dell’Istruzione israeliano Naftali Bennet ha affermato al quotidiano Jerusalem Post che in Israele le scuole cristiane sono regolate in maniera uguale alle altre scuole “non ufficiali riconosciute” – ovvero scuole che ricevono il 75 per cento dei fondi rispetto alle scuole statali, ma che sono quindi obbligate a insegnare solo il 75 per cento delle ore. Dopo anni di tagli ai fondi, le scuole cristiane ricevono ora solo il 29 per cento di quello che prendono le scuole statali. 

I loro risultati però, secondo le statistiche ufficiali, sono tra i migliori di tutte le scuole in Israele, con il 69 per cento degli alunni iscritti all’università, contro il 61 per cento nel settore ebraico e il 50 per cento in quello musulmano.

I cristiani d’Israele provengono per lo più dalla comunità araba che vive nel Paese. Durante la manifestazione hanno partecipato anche alcuni membri arabo-israeliani del parlamento. I cristiani ricoprono oggi circa il 2 per cento della popolazione israeliana con circa 150mila persone.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Ti potrebbe interessare
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno