Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Nuova Zelanda: apre la prigione di massima sicurezza dove i carcerati fanno giardinaggio e praticano yoga

Immagine di copertina
Molte prigioni in giro per il mondo offrono dei programmi di giardinaggio per aiutare i detenuti con al riabilitazione. Credits: AFP

La nuova struttura si trova a Auckland ed è costata 300 milioni di dollari

In Nuova Zelanda sta per aprire Auckland East, una prigione di massima sicurezza nella periferia di Auckland basata su un concetto rivoluzionario, scrive The Guardian.

La struttura sarà il primo centro specialistico per prigionieri uomini di massima e ad alta sicurezza, ma il loro approccio alla riabilitazione sarà, piuttosto che punitivo, “compassionevole”. Il costo del progetto è di 300 milioni di dollari.

Leggi anche: Le carceri brasiliane senza guardie né armi

Auckland East andrà a sostituire in parte il famigerato carcere di Paremoremo, modellato a partire da gigantesche prigioni statunitensi come Alcatraz.

La prigione è infatti stata disegnata per essere, di fatto, una “struttura per la salute mentale”, di cui si è sentito il bisogno perché il numero di prigionieri che soffrono di malattie mantali in Nuova Zelanda sta continuando a crescere.

Il funzionario capo addetto alla correzione detentiva della nuova struttura, Neil Bales, ha detto che la nuova prigione sarà “più decente e compassionevole” di quella che va a sostituire.

“La vecchia prigione era costruita in modo che lo staff stesse distante dai detenuti e i detenuti lontani dallo staff,” ha detto Bales. “Ma anche se abbiamo a che fare con prigionieri che hanno mostrato un comportamento molto difficile, la struttura non dev’essere necessariamente austera e oppressiva”.

Il Paese vanta uno dei tassi di incarcerazione più alti del mondo sviluppato. I maori costituiscono più della metà di tutti i detenuti, anche se rappresentano solo un 15 per cento della popolazione neozelandese. A quasi il 90 per cento dei detenuti è stata diagnosticata una malattia mentale o una dipendenza da sostanze.

Per invertire questo trend, il nuovo carcere si è ispirato alle strutture dei paesi scandinavi, del Belgio e della Germania, adottando caratteristiche terapeutiche omnicomprensive.

La costruzione di questa nuova prigione “alternativa” arriva in un momento di crisi per il sistema penitenziario neozelandese: con il moltiplicarsi di detenuti psicologicamente instabili, si è notata una severa mancanza di posti nei reparti di salute mentale, e le lista d’attesa si allungano di giorno in giorno.

“La riabilitazione e il reinserimento sociale devono cominciare nel momento in cui arrivano in prigione: perchè a un certo punto dovranno lasciare il carcere. E se non abbiamo una struttura in cui portiamo avanti dei buoni programmi è molto imporbabile che vedremo un declino nei numeri (di prigionieri che soffrono di malattie mentali)”, ha spiegato Bales.

Tra i vari progetti che verranno portati avanti ad Ackland East, allora, c’è un orto per far sì che gli internati si sporchino le mani e si interessino alla nascita di una nuova vita, ma anche un giardino sensoriale che li calmi e stimoli i loro sensi in cui i criminali potranno camminare tra piante rilassanti come il timo e la menta, sentendo della vera erba tra le dita dei piedi.

Le celle saranno molto più grandi di quelle vecchie e conterranno una propria doccia e un televisore. Ai prigionieri verrà data la possibilità di praticare lo yoga nella propria cella e di prendere il sole all’aria aperta.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Clima, ondata di caldo in Pakistan: 26 milioni di bambini non potranno andare a scuola per una settimana
Esteri / Ilaria Salis è uscita di prigione: è ai domiciliari a Budapest
Esteri / Gaza, la Protezione civile: "26 morti, tra cui 15 minori, in due raid dell'Idf a Gaza City". Almeno 35.800 morti e più di 80mila feriti dal 7 ottobre. L'ospedale di Al-Aqsa sospenderà i servizi per mancanza di carburante. Domani la Corte de L'Aja si pronuncerà sulla richiesta di porre fine all'offensiva a Rafah. Intanto Tel Aviv schiera nuove truppe: "Nessuno ci fermerà". Scambi di colpi tra Israele e Hezbollah al confine con il Libano
Ti potrebbe interessare
Esteri / Clima, ondata di caldo in Pakistan: 26 milioni di bambini non potranno andare a scuola per una settimana
Esteri / Ilaria Salis è uscita di prigione: è ai domiciliari a Budapest
Esteri / Gaza, la Protezione civile: "26 morti, tra cui 15 minori, in due raid dell'Idf a Gaza City". Almeno 35.800 morti e più di 80mila feriti dal 7 ottobre. L'ospedale di Al-Aqsa sospenderà i servizi per mancanza di carburante. Domani la Corte de L'Aja si pronuncerà sulla richiesta di porre fine all'offensiva a Rafah. Intanto Tel Aviv schiera nuove truppe: "Nessuno ci fermerà". Scambi di colpi tra Israele e Hezbollah al confine con il Libano
Esteri / Usa: la polizia di Los Angeles e la DEA aprono un’indagine sulla morte di Matthew Perry
Esteri / Papa Francesco: “No alle donne diacono e non si possono benedire le unioni omosessuali”
Esteri / Gaza: oltre 35.700 morti e quasi 80mila feriti dal 7 ottobre. Nessun servizio sanitario a Gaza City e nel nord della Striscia. Idf schierano un’altra brigata a Rafah. Norvegia, Spagna e Irlanda riconosceranno lo Stato di Palestina. Israele convoca gli ambasciatori. Critiche dalla Casa bianca. La Francia: "Non è il momento". Netanyahu: "Sarebbe uno Stato terrorista"
Esteri / Migliaia di migranti abbandonati nel deserto con i fondi dell’Ue: una nuova inchiesta svela il coinvolgimento di Bruxelles
Esteri / Turbolenza sul volo Londra-Singapore: un morto e 54 feriti
Esteri / A Gaza oltre 35.600 morti dal 7 ottobre. Qatar: "I colloqui per la tregua sono in stallo". Gallant: "Non riconosciamo l'autorità della Corte penale internazionale". Sequestrate attrezzature tv nella sede di AP a Sderot: "Fornivano immagini ad al-Jazeera". Iran, le presidenziali si terranno il 28 giugno
Esteri / Corte penale internazionale, il procuratore chiede l'arresto per Netanyahu, Gallant e tre leader di Hamas