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Home » Esteri

La metà del territorio dell’Europa e dell’Asia è scomparsa negli ultimi 60 milioni di anni

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Uno studio geologico rivela come 60 milioni di anni fa la Terra presentasse il doppio delle terre emerse in Europa e Asia, e offre un'ipotesi sulla loro destinazione

Come ha fatto una porzione di India e Eurasia pari alla metà
della loro massa a scomparire? Non si deve all’improvviso trucco di un
prestigiatore, ma al fatto che a partire da 60 milioni di anni fa le
due placche tettoniche che formano il blocco eurasiatico hanno cominciato a scontrarsi all’altezza dell’Himalaya, e da allora abbiano notevolmente ridotto la loro
grandezza.

Ora una nuova ricerca volta ad approfondire il “mistero della
crosta mancante” e pubblicata il 19 settembre sulla rivista Nature Geoscience da David Rowley e
altri colleghi dell’Università di Chicago, ha preso in esame la quantità di
massa di terre emerse che si suppone dovesse formare le due grandi placche e l’ha
confrontata con quella attuale.

Anche dopo aver considerato che l’impatto ha prodotto la
catena montuosa dell’Himalaya, cosa già nota ai geologi, Rowley e i suoi
colleghi non sono inizialmente riusciti a spiegarsi dove fosse finita la metà
della massa originaria dell’India e dell’Eurasia, e hanno ipotizzato che sia
lentamente scivolato nella fascia al di sotto della crosta, denominata mantello.

Se però la crosta oceanica può scivolare verso il basso nel
mantello e mescolarvisi, la cosiddetta crosta continentale è meno densa, e
finora si è pensato che non potesse mischiarsi con i materiali del mantello,
venendo respinta verso l’alto a formare catene montuose.

“Un tempo si pensava che il mantello e la crosta
interagissero solo relativamente”, ha dichiarato il team di
ricercatori in un comunicato. “Questo lavoro suggerisce che, almeno in
determinate circostanze, ciò non è vero. Se abbiamo già considerato tutte le
possibili soluzioni sulla superficie, significa che la massa restante deve essere finita nel mantello”.

Qualsiasi studente di geologia potrebbe confermare che quest’ipotesi
è stata finora sempre scartata, vista la presunta incapacità di interagire tra
crosta e mantello.

Lo studio potrebbe anche spiegare alcuni misteri geochimici,
come ad esempio il fatto che le eruzioni vulcaniche a volte facciano emergere
elementi come il piombo e l’uranio che non sono molto comuni nel mantello, e lo
sono invece nella crosta continentale.

“L’implicazione del nostro lavoro è che, se guardiamo
al sistema di collisione tra India e Asia come un processo continuo nel corso
della storia della Terra, vi è stato un continuo rimescolamento degli elementi
crostali continentali nel mantello”, ha detto Rowley.

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