Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

La città senza indirizzi

Immagine di copertina

A Beirut, capitale del Libano, gli abitanti per orientarsi usano punti di riferimento come negozi e cinema: i nomi delle strade esistono, ma nessuno li conosce

È sabato pomeriggio a Beirut e le strade sono più affollate del solito: numerose persone si sono date appuntamento per un evento di arte urbana, presso una delle antiche scalinate della città.

“Avete presente quel negozietto all’angolo dove c’è sempre un cane che dorme lì fuori? Bene, io sono qui.”

Queste le indicazioni inviate ai partecipanti da una delle organizzatrici dell’evento, mentre aspetta seduta di fronte a un vecchio golden retriever, che intanto dorme al sole. Queste informazioni sono più che sufficienti per raggiungere un negozietto di quartiere a Beirut.

Muoversi nella capitale libanese è possibile solo in questo modo: conoscendo dettagli, posti, piccoli punti di riferimento e non i nomi delle strade e i numeri civici. Quando andrete a Beirut per la prima volta a trovare un vostro amico, il miglior modo per raggiungerlo sarà utilizzare piccoli particolari come punti di riferimento e non gli indirizzi ufficiali, poiché a Beirut nessuno li usa.

Il vero problema è che questi punti di riferimento possono essere di ogni tipo: da enormi e fatiscenti palazzi a negozi, boutique o ristoranti conosciuti. Un po’ meno vaghi, certo, rispetto al golden retriever che dorme al sole, ma sempre poco accurati.

Inoltre, alcuni di questi luoghi di riferimento hanno smesso di esistere da tempo, ma sopravvivono ancora proprio grazie alla loro funzione referenziale. È questo il caso del vecchio teatro Medina, da non confondere assolutamente con il nuovo teatro Medina, ancora in piedi ma situato a venti minuti da quello vecchio.

Ovviamente, per chi non è mai stato a Beirut, o per i visitatori occasionali, questi punti di riferimento non hanno alcun significato.

Infatti, quando Bahi Ghubril, libanese di nascita e cresciuto a Londra, si trasferì a Beirut nel 2005, si rese conto di quanto fosse difficile muoversi nella città senza perdersi. Così ha iniziato a mappare la città e i vari punti di riferimento, quartiere dopo quartiere, raccogliendo le informazioni prima dagli uffici municipali e dalle imprese locali, poi parlando con i negozianti e con i frequentatori abituali della zona che passavano gran parte del loro tempo seduti in strada.

Dopo dieci anni di conversazioni e un’innumerevole mole di dati raccolti, nasce Zawarib, the mapping company, che prende il nome da una parola di origine araba che significa “vicoli stretti”. L’azienda si pone come obiettivo quello di mettere ordine nel caos di alcune città, classificando tutti i vari punti di riferimento non convenzionali o creando una mappa dei bus, utilizzando insomma il linguaggio che oggi tutti usano a Beirut per orientarsi.

In effetti questo sistema è il più logico: si fissano dei punti di riferimento in zone diverse della città, si collegano insieme tra loro e si individua il percorso ideale da seguire per raggiungere la propria destinazione.

Chi ha un senso dell’orientamento maggiormente sviluppato cercherà la strada più breve, noncurante dei punti di riferimento precedentemente fissati. Al contrario, chi non ha un buon orientamento preferirà fare una strada più lunga, seguendo però i propri riferimenti e mantenendo sempre il controllo del percorso che si sta facendo.

Le mappe, quando svolgono bene il loro compito, diventano un’estensione della nostra conoscenza. Queste possono anche stimolare la nostra coscienza, facendoci vedere le cose sotto un’ottica differente: è il caso della mappa di Beirut che mette in evidenza la scarsità di spazi verdi nella città o delle mappe sociali fatte a Mumbai, Delhi e Hyderabad, realizzate da bambini, che segnalano delle mancanze fondamentali, come i bidoni dell’immondizia o i servizi igienici.

“Tutto sta nel capire come una città respira. C’è sempre un ordine chiaro e preciso, bisogna solo capirlo a fondo. Nei vecchi quartieri vige una gerarchia tra i negozianti e i residenti. Le piazze e le strade prendono il nome dall’attività commerciale che si svolge lì. Una volta capito questo, muoversi non è più un problema”, spiega l’urbanista Sarah Essbai, che ha lavorato nei vecchi quartieri delle città arabe.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Israele ha lanciato un attacco contro l’Iran: colpita una base militare a Isfahan. Media: “Teheran non pianifica una ritorsione immediata”. Blinken: "Usa non coinvolti"
Esteri / Germania, arrestate due spie russe che preparavano sabotaggi
Esteri / Brasile, porta il cadavere dello zio in banca per fargli firmare un prestito: arrestata
Ti potrebbe interessare
Esteri / Israele ha lanciato un attacco contro l’Iran: colpita una base militare a Isfahan. Media: “Teheran non pianifica una ritorsione immediata”. Blinken: "Usa non coinvolti"
Esteri / Germania, arrestate due spie russe che preparavano sabotaggi
Esteri / Brasile, porta il cadavere dello zio in banca per fargli firmare un prestito: arrestata
Esteri / Michel: “Iran è una minaccia non solo per Israele, va isolato”. Teheran: “Potremmo rivedere la nostra dottrina nucleare di fronte alle minacce di Israele”
Esteri / La scrittrice Sophie Kinsella: “Ho un cancro al cervello, sto facendo chemioterapia”
Esteri / Serie di attacchi di Hezbollah al Nord di Israele: 18 feriti. Tajani: “G7 al lavoro per sanzioni contro l’Iran”. Netanyahu: “Israele farà tutto il necessario per difendersi”
Esteri / Copenaghen, distrutto dalle fiamme gran parte dell’edificio della Borsa | VIDEO
Esteri / L’Iran minaccia l’uso di un’arma “mai usata prima”. L’Onu: “Sono 10mila le donne uccise a Gaza dall’inizio della guerra, 19 mila gli orfani”
Esteri / Stati Uniti, Trump: “Il mio processo è un attacco all’America”
Esteri / Iran a Onu invoca il diritto all’autodifesa. Macron: “Risposta sproporzionata. Isolare Teheran e aumentare le sanzioni”. Media: "Israele risponderà all’Iran, ma senza scatenare una guerra regionale"